Ieri sera, in occasione dell'inaugurazione della XXVI edizione di “Canelli Città del Vino”, piazza Zoppa si è trasformata in un teatro a cielo aperto. Al centro della scena, ha preso vita una singolare partita di scacchi, animata da pedine umane in costume, pronte a incarnare i simboli più rappresentativi di Canelli e del patrimonio Unesco.
Bianco contro nero, in una sfida scenografica monito di qualcos’altro. I tamburi, con il loro ritmo incalzante, accompagnavano le mosse sulla scacchiera e davano alla piazza un’atmosfera carica di attesa, preludio a un annuncio importante.
E infatti, al termine della partita, la scacchiera si è popolata di nuove figure in una coreografia simbolica, a rievocare un momento storico rimasto sospeso da otto lunghi anni.
È stato allora che, avanzando al centro della scena, la sindaca Roberta Giovine è apparsa nei panni di un podestà del XVII secolo, annunciando ciò che molti speravano di sentire: il grande ritorno dell’Assedio di Canelli. Un passato che non è più solo memoria, ma una storia pronta a rivivere.
La rievocazione storica dell’assedio di Canelli del 1613 venne realizzata, per la prima volta nel 1992, coinvolgendo circa duemila figuranti e coreografie importanti, con combattimenti, carri, taverne e le grandi mura.
Due giorni per ricordare la lotta tra Savoia e Gonzaga, rappresentati da Canelli e Nizza; ma anche un’occasione importante per l’attività enogastronomica della città dello spumante.
Tuttavia, nel 2017, tutto si ferma. In quell’anno l’evento fu sospeso e rimandato a data da destinarsi.
I costi troppo elevati relegarono una tra le più famose rievocazioni storiche ai magazzini comunali, con la speranza che, prima o poi, potesse tornare a vivere nelle piazze.
Non si sa ancora come sarà l’edizione prevista per il 2026, ma resta un punto di partenza per far rivivere il folklore canellese.