Sabato 20 settembre, alle 17.30, sull’onda del successo della prima edizione, si terrà l’inaugurazione della mostra diffusa "Le vetrine raccontano - Artisti in mostra nelle vie della città”, nata dal progetto ideato e diretto da Enrica Maravalle e organizzato da Marialaura Antonucci dell’associazione Intrecci 33, con i patrocini della Città di Canelli, del MUSarmo, del Lions Club Cultura e Solidarietà, dell'Ente Turismo Langhe Monferrato Roero e dell'associazione per il patrimonio dei Paesaggi vitivinicoli Langhe Roero e Monferrato.
“Parliamo della seconda edizione di un progetto che nasce da un'idea semplice, quasi ovvia, eppure sorprendente, portare l'arte dove la città vive, nelle vetrine e nelle vie - racconta Enrica Maravalle - perché l'incontro con un'opera non sia confinato in un tempo speciale, ma possa accadere nel quotidiano”.
Ma, se lo scorso anno il progetto ha coinvolto 18 artisti, 75 opere e 50 vetrine, con una proroga dell’esposizione; quest’anno cresce in modo significativo: 26 nuovi artisti e 20 spazi espositivi aggiuntivi portano il totale a 44 artisti e oltre 70 vetrine, trasformando la città in una vera galleria a cielo aperto.
“Una durata estesa per rispondere all'entusiasmo di pubblico e commercianti - prosegue Maravalle - Quel risultato ci ha consegnato una responsabilità, crescere senza perdere la leggerezza e la prossimità che hanno fatto di “Le vetrine raccontano” un piccolo rito cittadino, un modo nuovo di abitare il centro. È una mappa che ridisegna il centro di Canelli come un museo a cielo aperto, accessibile a tutti, gratuito e costruito su una pluralità di linguaggi e di generazioni, perché accanto agli artisti già conosciuti convivono esordienti e giovani che qui trovano un'occasione concreta per farsi vedere e conoscere dal pubblico”.
(Enrica Maravalle “Vive la musique!”, olio su tela)
Tra “Memoria” e “Amici di Canelli”
Quest’anno la mostra punta a intrecciare legami su più livelli: porterà in città le visioni di artisti provenienti da paesi vicini e accoglierà prospettive del passato, amplificando l’eco di un tempo solo apparentemente perduto.
Risultato di tutto ciò sono le due nuove categorie: “Amici di Canelli”, che dà spazio agli ospiti che hanno scelto di partecipare e sostenere la città; “Memoria”, dedicata agli artisti del passato canellese.
“La sezione Memoria è dedicata agli artisti del passato legati a Canelli: un modo per riconoscere le nostre radici e far dialogare la storia locale con lo sguardo del presente - spiega Enrica Maravalle - La seconda, Amici di Canelli, accoglie ospiti che hanno scelto di partecipare e sostenere la città. Una costellazione di presenze che amplia l’orizzonte, porta nuove energie e crea alleanze culturali. Insieme, queste due sezioni compongono un racconto corale: ciò che siamo stati, ciò che siamo e ciò che desideriamo diventare”.
La ricerca sulle opere e sugli artisti legati a Canelli, però, non è stata semplice. Se molti nomi erano già noti, rintracciare i lavori e ottenere le autorizzazioni per esporre ha richiesto tempo e cura. Ma grazie a un lavoro attento, le ricerche hanno dato i propri frutti, recuperando opere di artisti del passato molto conosciuti, tra cui Giovanni Olindo, Giovanni Quaglia, Paolo Spinoglio, Domenico Valinotti, Eugenio Guglielminetti, Franco Asaro, Stefano Icardi e Milly Buonfrate Soria.
(Stefano Icardi “Rose bianche”, olio su tela)
Gli spazi espositivi
Dal punto di vista curatoriale, la mostra non ha voluto adattarsi agli spazi “malgrado” i loro limiti, ma ha scelto di lavorare con gli spazi stessi. Ogni vetrina diventa così un vero e proprio dispositivo narrativo, in cui luce, profondità, riflessi e perfino la funzione commerciale non sono ostacoli, ma materiali vivi con cui le opere instaurano un dialogo.
Per valorizzare questa dimensione, sono stati realizzati allestimenti su misura: il passaggio delle ore, il ritmo delle aperture dei negozi e le variazioni della luce naturale entrano a far parte integrante dell’esperienza artistica.
“L'obiettivo è trasformare l'osservatore in passeggiatore, non più un visitatore che entra e esce, ma una persona che cammina e scopre - commenta Maravalle - I commercianti non sono semplici ospiti, sono coprotagonisti. Aprire una vetrina a un'opera significa assumersi un gesto di cura verso lo spazio pubblico, credere che bellezza e lavoro possano stare insieme. A loro va il mio grazie più sentito, così come alle artiste e agli artisti che hanno accettato la sfida di misurarsi con una scena urbana viva in movimento”.
(In foto: Mariasole Cavagnino "Nuovo Alfabeto", edizione 2024)
I temi delle opere
Rispetto alla scorsa edizione, caratterizzata da un tema legato all’autunno e al paesaggio collinare, quest’anno si è scelto di dare maggiore libertà espressiva agli artisti contemporanei.
Ognuno, infatti, ha potuto proporre le opere più vicine al proprio percorso, creando così un dialogo spontaneo con i lavori del passato. Un confronto tra linguaggi e tempi diversi che mette in luce come l’arte cambi, evolva nelle tecniche e nelle idee, ma continui a nutrirsi delle radici. La memoria diventa quindi un arricchimento, capace di orientare nuove prospettive e di costruire un futuro creativo senza dimenticare ciò che è stato.
“Quando abbiamo immaginato la prima edizione sognavamo un museo diffuso che non chiedesse un biglietto, ma attenzione, che non imponesse un tempo, ma offrisse tempo - conclude Maravalle - La risposta della città ci ha detto che questa strada è giusta. Oggi rilanciamo questo sogno con un passo in più. Più vetrine, più artisti, più storie, ma soprattutto con la stessa ambizione: fare dell'arte un bene comune, una conversazione che attraversa le generazioni. Chiudo con l'immagine che per me riassume il senso di tutto: una vetrina al calare del giorno, la città che scorre, uno sguardo che si ferma. In quell'istante l'arte incontra la vita quotidiana e le dà forma. Reali occasioni piccole e concrete alla portata di tutti e tutte”.
(Giovanni Quaglia “I melograni”, olio su tela)
La mostra sarà inaugurata in piazza Amedeo d’Aosta sabato 20, alle 17.30, e terminerà domenica 9 novembre, in occasione della “Fiera del Tartufo”.