Cultura e tempo libero | 17 settembre 2025, 09:07

La soglia: inizio di un viaggio

Una mostra ad Asti indaga la soglia come simbolo di inizio, trasformazione e incontro tra mondi

La soglia: inizio di un viaggio

La soglia: inizio di un viaggio” apre le porte alla riflessione artistica il 20 settembre 2025 presso la Società Promotrice delle Belle Arti di Piazza Alfieri 29, Asti, con chiusura fissata al 30 settembre.

 L’esposizione, curata dal progetto Ars Animae coordinato da Simone Febo Trovò Santi, nasce con l’intento di offrire spazio e visibilità ai giovani artisti astigiani. 

Le opere proposte comprendono pittura, scultura e fotografia, tutte create per reinterpretare idee e simboli dell’antichità classica attraverso linguaggi e prospettive attuali.

Ars Animae si presenta come percorso artistico-alchemico: ciascun artista è chiamato a decostruire e ricostruire nel proprio lavoro gli archetipi scelti, seguendo il principio del “solve et coagula”.

 Come debutto, il tema selezionato è la soglia, punto di confine e di passaggio tra dentro e fuori, io e altro, vecchio e nuovo, che nella storia umana e nei miti diventa metafora di trasformazione e rinascita.

 Nella mostra il riferimento alla soglia si collega sia al mito (ad esempio quello di Narasimha dell’India antica), sia alle tradizioni delle comunità monastiche, in cui la soglia rappresenta ciò che separa e al tempo stesso unisce il profano e il sacro.

Gli artisti 

A rappresentare questa pluralità di visioni saranno le opere di Antea, Marco Meucci (La Sagrestia degli Inferi), Hiris Kay, Simone Febo Trovò Santi, Giulia Porello, Edoardo Carlo Massasso e Chiara Maria Giorgio. Gli artisti invitano i visitatori ad attraversare un portale spazio-temporale, a superare preconcetti e strutture consolidate per recuperare la meraviglia di uno sguardo infantile sul mondo.

Secondo Simone Febo Trovò Santi, il senso profondo della mostra risiede proprio nella volontà di “destrutturare anche le certezze, togliere il simbolo e il mito dalla loro cornice polverosa e renderli attuali”. Il percorso proposto si fa così occasione di confronto, di apertura e di scoperta, chiamando il pubblico a lasciarsi ispirare da un viaggio artistico che è prima di tutto un viaggio interiore.

Redazione

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Viviamo in un posto bellissimo

Davide Palazzetti

Chi sono in tre righe? Ci si prova.
Partiamo dal personale: marito innamorato e padre fortunato. Tergiversando poi su info tipiche da curriculum, amo il nostro territorio. Lo vivo come nostro anche se vi arrivo da Genova nel 2003. Mi occupo di marketing territoriale e promozione turistica con la piacevole consapevolezza di quanta bellezza ci circondi. Racconto un posto bellissimo, qui e su alcuni miei gruppi Facebook, nella certezza che una delle poche vie di riscatto dell’Astigiano sia riempirlo di turisti.

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