Sanità | 20 settembre 2025, 10:00

Microbiota e peso forma

I consigli di nutrigenomica di Simona Oberto

Microbiota e peso forma

Forse non ci avete mai pensato, ma il vostro regime alimentare gioca un ruolo di primo piano nel determinare la composizione della vostra flora batterica intestinale, così come i vostri batteri intestinali possono condizionare la vostra alimentazione. 

C'è una stretta relazione tra le nostre scelte alimentari e la salute del nostro microbiota intestinale che è un ecosistema complicato. Esso è costituito da un enorme popolazione di microrganismi che formano un super organismo simbiotico attraverso una complessa interazione con quello umano. 

Un microbiota in equilibrio potenza le funzioni di difesa e la resistenza ai patogeni; sostiene la digestione; mantiene un buon metabolismo e favorisce la regolazione ormonale; coadiuva l'eliminazione di tossine e di xenobiotici ed è fondamentale per il mantenimento di un equilibrio neurologico che influenza anche l’umore, il comportamento e le funzioni cognitive. 

Una delle scoperte più interessanti è che il nostro microbiota può influenzare anche il nostro peso corporeo, in quanto incide in modo sostanziale sul metabolismo energetico, sul controllo del peso e sulla distribuzione dell'energia. Insomma, esiste una significativa correlazione tra il grasso corporeo e la riduzione della quota batterica buona intestinale. Il microbiota infatti regola e contribuisce al deposito di grassi a livello viscerale, attraverso la regolazione dei microbi che promuovono il deposito dei lipidi negli adipociti. 

Quello che voglio sottolineare è che l’alimentazione e gli equilibri intestinali vanno a braccetto.  La dieta diventa un potente modulatore del microbiota intestinale e quindi della regolazione del peso. Ma come è possibile? Un regime alimentare ricco di zuccheri sintetici, carboidrati raffinati e grassi saturi va a rallentare il passaggio del cibo nel tratto gastrointestinale, favorendo la proliferazione di batteri nocivi disbiotici che rilasciano composti tossici. Queste tossine, rilasciate nell'intestino, ne danneggiano la parete interna e penetrano nel flusso sanguigno dove vengono scovati dal sistema immunitario che reagisce alla presenza di tali tossine, attivando una risposta infiammatoria di bassa intensità per liberare il corpo dalle sostanze nocive. 

Questa infiammazione silente favorisce l'aumento di peso e l'accumulo di grasso. Quante volte vi è successo di trovarvi di fronte a un bel pezzo di torta ricoperta di panna, una pizza farcita o a un pacchetto di patatine fritte. Tutto il mondo sembra fermarsi: preoccupazioni, pensieri svaniscono per qualche istante; la vostra attenzione è tutta focalizzata e concentrata su quell’oggetto del desiderio, mentre la vostra mente, che vi sta giocando un brutto tiro, sta tentando di convincervi che non sarebbe poi una cattiva idea mangiarne un po'. “Del resto, soffocare un desiderio non fa altro che aumentarlo e quindi tanto vale soddisfarlo”. Sembra dirvi.

 Quello che però dovete sapere è che state soddisfacendo non solo la vostra mente, ma anche i batteri “cattivi” del vostro intestino che cospirano contro di voi per farvi desiderare sempre più zuccheri, carboidrati raffinati e grassi nocivi. Essi bramano il cibo zuccheroso persino più di voi. 

Ora immaginatevi invece alla fine di una giornata particolarmente stressante. Tornate a casa. Il vostro primo pensiero va ai biscotti nella dispensa oppure vi svegliate a metà della notte con quel desiderio incontrollato di dolci che vi fa alzare e raggiungere il frigorifero che cela al suo interno l’ultima fetta di torta al cioccolato, avanzata dalla festa di compleanno della zia. Cedere a questi desideri incontrollati di cibo zuccheroso, in un primo momento, vi sembrerà delizioso, ma poi mi farà sentire in colpa. Senso di colpa che non coinvolgerà assolutamente i vostri microbi disbiotici, perché essi amano gli zuccheri semplici e i grassi saturi, se ne nutrono e si potenziano. 

Andando ad alterare l'equilibrio del microbiota e influenzando i segnali inviati al cervello che regolano la fame, creano un circolo vizioso che vi spingerà a desiderare ancora più dolci e a sentirvi ancora più in colpa. Ma perché è così difficile resistere alle tentazioni del cibo zuccheroso? Non è solo un fattore psicoemozionale legato ai famosi “buchi esistenziali” che tutti noi dobbiamo cercare di colmare, di fondo c'è anche un fattore intestinale, uno squilibrio del nostro microbiota che va a condizionare le nostre scelte alimentari. 

Non possiamo vederli né sentirli, ma i batteri intestinali controllano la nostra vita e potremmo aggiungere la nostra dieta. Essi sono considerati come un organo a sé stante che svolge una varietà incredibile di funzioni che solo recentemente sono state riconosciute parte integrante della salute umana. Un tempo considerati semplici passeggeri in viaggio all'interno dell'intestino, oggi parte integrante della nostra omeostasi. Avete mai sospettato che i vostri batteri intestinali potessero fare tanto? Essi lavorano senza tregua, giorno e notte, per mantenerci in salute e proteggerci dalle malattie. 

Sono sempre più numerosi gli studi pubblicati che documentano come lo squilibrio intestinale per lo più dovuto ad abuso di farmaci come antibiotici o a una dieta particolarmente squilibrata sia strettamente correlato, non solo con le alterazioni del sistema digerente e di quello immunitario, ma anche con un'ampia gamma di patologie cronico degenerative, oltre che alla diffusione epidemica dell'obesità. Ripristinare la salute dell'apparato digerente, purificando il tratto gastrointestinale, curando la permeabilità dell'intestino e riequilibrando la flora batterica benefica è sicuramente un principio fondamentale della Nutrigenomica e dovrebbe essere una regola base di chi vuole perdere peso. 

Le opinioni diffuse che gli sbalzi di peso siano risultato di un banale squilibrio energetico dovuto al fatto che mangiamo troppo cibo e pratichiamo poca attività fisica, portano molte persone a sforzarsi di mangiare meno, seguendo diete molto restrittive, e a muoversi di più, molto spesso con attività fisiche improvvisate e “fai date”. Eppure faticano a perdere peso. Com'è possibile che alcune persone possono mangiare tutto ciò che vogliono senza ingrassare, mentre altre contano ogni caloria e fanno regolare attività fisica per poi prendere 2 kg appena i loro occhi si posano su una fetta di torta? Come sempre la risposta includerebbe molti fattori, ma oggi vorrei soffermarmi su uno di cui, quasi mai, si tiene conto: il fattore intestinale. 

E sì, perché un intestino eubiotico aiuta a perdere peso e a mantenerlo una volta per tutte, perché aiuta ad assimilare meno calorie presenti nel cibo e ad immagazzinare meno grasso, riducendo l’infiammazione silente e favorendo una adeguata digestione; riduce ansia, depressione e fame nervosa e quindi anche gli attacchi di fame. Insomma, vi assicuro che diventa davvero difficile riuscire a perdere peso e a mantenere un peso forma, se non ci prendiamo cura del nostro intestino. Ecco perché quando preparo un piano alimentare nutrigenomico “ad personam” per me è fondamentale conoscere non solo lo stile alimentare della persona, ma anche lo stato di salute del suo apparato gastrointestinale e la composizione del suo microbiota. 

I piani alimentari non devono essere diete restrittive, ma devono essere studiati tenendo conto non solo dell'aspetto calorico del cibo, ma anche della sua capacità di mandare messaggi molto specifici al nostro microbiota. Pensate che la composizione microbica di un obeso differisce molto da quella di un normo peso. Si è scoperto che i batteri intestinali delle persone in sovrappeso sono più efficienti nell’estrarre calorie dal cibo. Quando il cibo “non digerito” raggiunge il colon i batteri affamati si avventano su di esso emettendo le calorie in eccesso che vengono assimilate e andranno a sommarsi alle calorie assunte, accrescendo le riserve di grasso. 

Questa assunzione extra di calorie e l'accumulo di grasso producono un incremento di peso. L’aumento di peso aumenta il nostro disagio psicofisico non solo per una questione estetica e di bassa autostima, ma anche perché la colonizzazione da parte di microrganismi patogeni a livello intestinale produce un effetto importante anche sul sistema nervoso centrale per la presenza di un sistema nervoso enterico la cui funzione viene proprio influenzata dallo stato disbiotico o eubiotico del microbiota. Questa condizione favorisce l’interferenza del nostro sistema nervoso con le funzioni fisiologiche e cognitive comportamentali. 

E noi, a lungo andare, ci ritroviamo con l’umore a terra e ossessionati dalla bilancia. Quello a cui dobbiamo puntare è alla biodiversità del microbiota. Essa ne determina l'efficacia e la robustezza: maggiore è la biodiversità maggiore è la robustezza del microbiota, maggiore sarà la nostra capacità, non solo di recupero e di guarigione, ma anche di raggiungere il nostro peso forma. 

Se qualcosa interferisce cronicamente con l'equilibrio del nostro microbiota (stress, alimentazione, farmaci, abusi, droghe ecc) la barriera intestinale può perdere la sua integrità con un conseguente sviluppo di una permeabilità intestinale alterata che permetterà l’entrata in circolo di cibo indigerito, di endotossine e di microbi patogeni che possono creare infiammazione e favorire patologie e aumento di peso. Insomma, il concetto della dieta restrittiva come unico mezzo per riuscire a perdere peso e mantenere il peso forma è superato. Le scoperte che riguardano il nostro Microbiota si stanno rivelando uno dei più emozionanti progressi scientifici della nostra epoca e abbiamo appena cominciato a scalfire la superficie. 

Nel prossimo articolo vi racconterò quali sono le sostanze e gli alimenti che favoriscono la nostra eubiosi intestinale e di cui i nostri microbi sono ghiotti.

Redazione

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Elisabetta Testa

Da giovane giornalista creativa, scrivo di persone dalle storie incredibili, che hanno Asti nel cuore, che ne conservano un dolce ricordo, che qui ci hanno messo radici e che, orgogliosamente, fanno conoscere la nostra città in altre terre.
Orgoglio Astigiano è la storia di un salto, personale e professionale; è un invito a riscoprire se stessi attraverso le testimonianze di chi ce l'ha fatta.
Orgoglio Astigiano per me è sinonimo di scelta: la mia e quella degli altri.
Per questo ho voluto scrivere in prima persona ogni articolo della rubrica, convinta di riuscire a portare anche te nel mio mondo.
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