Non è una guerra ai piccioni, ma una battaglia per il decoro. Così l’assessore Marco Galvagno ha aperto la sua lunga risposta in consiglio comunale all’interpellanza della consigliera Maria Ferlisi, che ha riportato in aula un tema tanto dibattuto questa estate quanto concreto: quello del guano dei piccioni che affligge i cornicioni, i portici e le vie del centro storico.
“Non è solo un problema estetico, ma anche di salute pubblica”, aveva ricordato Ferlisi, invitando l’amministrazione a passare dalle parole ai fatti. E i fatti, a quanto pare, stanno arrivando.
L’assessore ha spiegato le cinque linee d’intervento in corso: prevenzione e riduzione del cibo disponibile, con campagne di sensibilizzazione ai cittadini per non nutrire i volatili; barriere fisiche come reti e spuntoni; controllo della riproduzione con mangimi sterilizzanti – già sperimentati in piazza Italia per un costo di 12 mila euro –; tecnologie dissuasive e coinvolgimento dei condomìni nella manutenzione dei cornicioni e nella pulizia quotidiana.
“La prima regola è togliere il cibo e limitare le fonti d’acqua. Poi serve un lavoro coordinato con privati e condomìni per installare reti e spuntoni. Stiamo già intervenendo su piazze e portici dove il guano è più presente”, ha spiegato.
La sfida, dunque, è duplice: mantenere il benessere animale e allo stesso tempo restituire decoro agli spazi pubblici. Non mancano neppure le soluzioni più creative: “Abbiamo provato anche con la falconeria – ha raccontato Galvagno – ma i costi sono altissimi e i piccioni si sono rivelati più intelligenti del previsto. Persino il falco finto sul palazzo comunale è diventato un nuovo posatoio!”
“Non è una guerra ai piccioni, ma al non decoro che il guano porta con sé”, ha chiarito, ricordando il censimento provinciale che conta 14 mila piccioni solo nel Comune di Asti.
Il piano comunale prevede inoltre una campagna informativa per scoraggiare chi ancora lascia briciole o mangime nei pressi delle chiese, e un possibile inasprimento delle sanzioni per chi alimenta i volatili
“Stiamo lavorando con l’assessore Giacomini per reperire fondi e continuare su questa strada. Serve equilibrio tra benessere animale e pulizia urbana”, ha detto Galvagno, chiudendo con una poesia dedicata al pennuto: "Sui cornicioni fanno gru gru / e i cittadini: "buttateli giù",/ arriva Ferlisi con gran simpatia, / nessuno li tocchi, sarebbe follia. L'amministrazione Rasero lo dice col cuore /animali sì, ma con decoro splendore", ha concluso l’assessore strappando sorrisi in Aula.
La consigliera Maria Ferlisi, prima firmataria dell’interpellanza, ha accolto positivamente l’impegno, pur ribadendo la necessità di “trovare risorse e coinvolgere anche gli amministratori di condominio” per un piano condiviso.
Casa del Teatro: proroga fino al 2026 e progetti in vista
Dopo i piccioni, il consiglio si è concentrato su un tema caro al mondo culturale astigiano: il futuro della Casa del Teatro di via Goltieri. L’assessore Paride Candelaresi ha confermato che, grazie a una sinergia tra Comune, Provincia e Arcoscenico, è stata ottenuta una proroga delle attività fino al 30 giugno 2026.
“Abbiamo voluto garantire agli operatori la possibilità di concludere l’anno di corsi e non perdere iscrizioni”, ha spiegato. La proroga consente anche di guadagnare tempo per individuare nuove soluzioni strutturali e finanziarie, poiché l’edificio attuale – parte dell’ex scuola Gatti – non rispetta i requisiti di sicurezza e luminosità richiesti dalle norme vigenti.
Candelaresi ha poi chiarito che “non è vero che al posto della Casa del Teatro sorgerà un parcheggio, ma il cortile della scuola ristrutturata”, e ha ricordato l’avvio del progetto “DES in Azione”, finanziato dalla Regione, che punta a valorizzare la creatività giovanile e a recuperare spazi culturali oggi sottoutilizzati.
Quanto alle opere del maestro Ottavio Coffano, l’assessore ne ha ribadito l’alto valore artistico, ma ha escluso che la struttura che le ospita possa ottenere un vincolo di tutela: “Il bene architettonico non lo consente, ma la nostra attenzione al valore culturale dell’Arcoscenico resta intatta”.
Mercato di piazza Campo del Palio: confronto ancora aperto (e poesia in rima)
Ultimo, ma non meno discusso, il tema del mercato di piazza Campo del Palio, affrontato dall’assessore al commercio Loretta Bologna, che ha ricostruito la lunga storia di spostamenti e sperimentazioni iniziata anni fa in piazza Alfieri.
“Quando mi sono insediata ho trovato una situazione critica: operatori in calo, licenze depositate, e nessuna soluzione condivisa”, ha spiegato Bologna, precisando che al momento è ancora in corso una fase di ascolto e confronto con i mercatali e le associazioni di categoria.
L’obiettivo, ha detto, è raggiungere una decisione definitiva e sostenibile, che tenga insieme le esigenze degli operatori, dei cittadini e del commercio fisso: “Non si può decidere a cuor leggero: serve equilibrio, e quando si decide, non si torna più indietro”.
Dall’opposizione, il consigliere Mario Malandrone ha invitato l’amministrazione a valutare un ritorno parziale dei banchi in piazza Alfieri, non senza un tocco di ironia poetica rifacendosi alla poesia di Galvagno. "Piazza Alfieri dobbiamo liberare, in Piazza del Palio dobbiamo andare",
disse deciso l’assessore Bovino, “questo è il vostro destino!” Ma sotto il sole e il gelo invernale si lamentava ogni mercatale: "Trovare il banco è un’impresa vera, e la clientela scappa ogni sera!" "Devo far la spesa e non so dove andare, ma perché non ci fate tornare?" In piazza Alfieri ormai solo parcheggiare,
tra strisce bianche e auto da contare. E allora ecco, con un colpo di tacco, spunta Piazza Libertà e Largo Saracco. "È questa la nuova idea geniale…" ma qualcuno sussurra: ""E l’area pedonale?"