È arrivata la condanna a un anno e sei mesi di reclusione, con sospensione condizionale subordinata alla pubblicazione della sentenza sul sito del Ministero della Giustizia per venti giorni, per Cecilia Parodi, scrittrice e attivista, riconosciuta colpevole di “propaganda di idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale” e diffamazione aggravata dall’odio razziale.
La decisione è stata emessa dal gup di Milano, Luca Milani, al termine del processo con rito abbreviato avviato dopo la denuncia della senatrice a vita Liliana Segre, parte civile nel procedimento con l’avvocato Vincenzo Saponara.
Al centro del caso un video pubblicato su Instagram, in cui Parodi aveva pronunciato gravi espressioni antisemite e offensive nei confronti della senatrice Segre, arrivando a dichiarare: "Odio tutti gli ebrei, odio tutti gli israeliani, dal primo all’ultimo".
Il giudice ha inoltre disposto il pagamento di provvisionali di risarcimento danni: 10.000 euro a favore di Liliana Segre, 5.000 euro all’International Association of Jewish Lawyers and Jurists, 500 euro al suo presidentee 5.000 euro all’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI).
Florio: “Sentenza giusta, riafferma i valori civili e la responsabilità delle parole”
Tra le parti civili anche l’International Association of Jewish Lawyers and Jurists, rappresentata in giudizio dal suo legale italiano, l’avvocato astigiano Luigi Florio, già sindaco di Asti.
"È una sentenza indubbiamente importante – ha dichiarato Florio – in un’epoca in cui l’antisemitismo sta purtroppo tornando a diffondersi. Ci troviamo di fronte a una persona che, pur avendo cercato in aula di giustificarsi sostenendo di essere “fuori di sé”, non ha mai chiesto scusa né offerto risarcimenti. È come se avesse voluto mantenere il ruolo di eroina per chi odia gli ebrei e gli israeliani".
Florio sottolinea come la decisione del tribunale di Milano rappresenti “un segnale netto e necessario”: "Non si può banalizzare un’esternazione di odio di questo genere, tanto più da parte di chi dichiara di conoscere bene la realtà israeliana e palestinese. In Israele ci sono persone che da anni lavorano per la pace e la collaborazione tra i popoli. Dire ‘odio tutti gli ebrei’ non è un’opinione: è antisemitismo, e la giustizia lo ha riconosciuto".
Le parti civili e il valore simbolico della decisione
Oltre alla senatrice Liliana Segre, rappresentata dall’avvocato Saponara, si sono costituite parte civile: l’International Association of Jewish Lawyers and Jurists e il suo presidente, assistiti dall’avvocato Luigi Florio,l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, rappresentata dall’avvocato Tommaso Levi di Torino.
"Anche il presidente dell’associazione che rappresento – ha aggiunto Florio – ha scelto di costituirsi personalmente, come ebreo e come cittadino, perché certe frasi non sono solo un’offesa a una persona, ma un attacco a un intero popolo e alla nostra civiltà democratica".