Cultura e tempo libero | 19 dicembre 2025, 07:20

Molière va in scena a San Damiano: la satira medica diventa contemporanea

Sabato 20 dicembre al Foro Boario la rilettura di Lillo Agrò del classico "Il medico per forza"

Molière va in scena a San Damiano: la satira medica diventa contemporanea

Sembra una favola d'altri tempi, eppure risuona con sorprendente vigore nell'attualità. Domani sera, alle ore 21, il Foro Boario di San Damiano ospiterà la messa in scena de "Il medico per forza", celebre commedia liberamente tratta dall'opera di Molière. L'evento, organizzato dal Circolo Ricreativo A.S.L. 19 di Asti e da Cicli Giorgio, promette di essere ben più di un semplice intrattenimento serale: si propone come una vera e propria lente d'ingrandimento sulle umane debolezze e sulle incongruenze sociali del nostro tempo.

A curare la traduzione, la rielaborazione del testo e la regia è Lillo Agrò, il quale ha saputo attualizzare un capolavoro rappresentato per la prima volta il 6 agosto 1666. Sebbene siano trascorsi oltre tre secoli e mezzo, i temi trattati da Molière rimangono pietre angolari della satira: la polemica feroce contro il mondo della medicina, la figura del dottore opportunista e l'invito a diffidare di chi nasconde obiettivi disonesti dietro un falso sfoggio di cultura.

Nella visione del regista, la commedia diventa un terreno fertile per esplorare il dibattito odierno tra sanità pubblica e sanità privata. Agrò mette in evidenza come, purtroppo, certe dinamiche siano rimaste immutate e come l'amore per il denaro rischi spesso di sovrastare i valori etico-sociali. La comicità dello spettacolo, lungi dall'essere chiassosa, si rivela "strepitosa, immediata e pungente, fatta anche di fine ironia, di garbato umorismo", in grado di offrire una penetrazione psicologica acuta dei personaggi.

Particolare attenzione è riservata alle figure femminili, che offrono importanti spunti di riflessione sulla condizione della donna, storicamente subalterna alla figura maschile. In scena vedremo le vicissitudini di Martina, interpretata da Mirella Gavazza, moglie di un taglialegna avvinazzato che la maltratta. Per vendicarsi delle "legnate di bastone", la donna ordisce uno stratagemma facendo credere che il marito sia un luminare della medicina. Tuttavia, l'evoluzione della storia mostrerà come il cambio di status sociale non corrisponda a una vera emancipazione, bensì a una sottomissione psicologica forse ancora più pesante.

Accanto a lei troviamo Lucinda, interpretata da Arianna Cazzorla, figlia di un ricco signore che incarna la rigida società patriarcale, e Giacomina, portata in scena da Giovanna Palermo, una balia intelligente la cui evoluzione è frenata dalla propria classe sociale. Tre donne che, a distanza di 359 anni dalla prima stesura dell'opera, dimostrano come l'emancipazione femminile sia un percorso ancora lontano da una piena risoluzione.

Il cast, ricco e variegato, vede lo stesso Lillo Agrò nei panni di Sganarello. A completare la compagnia ci saranno Giorgio Gallo (Roberto), Matteo Zaffarano (Geronte), Federico Infranca (Leandro), Massimo Buscato (Luca) e Ignazio Perniciaro (Valerio). La produzione si avvale della collaborazione di Renzo Moretto del Teatro del Borbore, mentre le musiche sono curate da Toni Mazza, Carlo Cerrato e Maria Tina Scarano.

Il supporto tecnico è affidato a Alessandro Riggi, GianCarlo Mussa, Guido Brachini e Marco Lazzaro. Il costo del biglietto per assistere allo spettacolo è di 13 euro. Per chi desiderasse ulteriori informazioni o volesse effettuare una prenotazione, sono attivi i numeri 335/8452729 e 349/2566051.

Redazione

Leggi tutte le notizie di VIVIAMO IN UN POSTO BELLISSIMO ›

Viviamo in un posto bellissimo

Davide Palazzetti

Chi sono in tre righe? Ci si prova.
Partiamo dal personale: marito innamorato e padre fortunato. Tergiversando poi su info tipiche da curriculum, amo il nostro territorio. Lo vivo come nostro anche se vi arrivo da Genova nel 2003. Mi occupo di marketing territoriale e promozione turistica con la piacevole consapevolezza di quanta bellezza ci circondi. Racconto un posto bellissimo, qui e su alcuni miei gruppi Facebook, nella certezza che una delle poche vie di riscatto dell’Astigiano sia riempirlo di turisti.

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium