Cultura e tempo libero | 04 agosto 2024, 18:45

Esce il volume "Campanili e povertà": Montemagno nel Settecento

Luisa Vigna racconta un secolo di trasformazioni in un borgo piemontese

Esce il volume "Campanili e povertà": Montemagno nel Settecento

Novità in libreria: "Campanili e povertà" di Luisa Vigna offre uno sguardo approfondito sulla storia di Montemagno, piccolo borgo piemontese, durante il turbolento XVIII secolo. L'autrice, nativa del luogo, dipinge un quadro vivido di una comunità alle prese con guerre, povertà e cambiamenti socio-religiosi.

Il libro esplora il coinvolgimento di Montemagno nelle guerre europee e la diffusa povertà dell'epoca, evidenziando il ruolo cruciale della beneficenza. Centrale è l'analisi della trasformazione delle chiese e delle cappelle rurali, riflesso delle riforme tridentine che permearono la vita pubblica e privata del villaggio.

Vigna sottolinea l'importanza delle confraternite e compagnie di devozione come veicoli di integrazione sociale. Attraverso corrispondenze di parroci e notabili, offre uno spaccato della vita quotidiana, notando come il frequente ricorso a tribunali e autorità ecclesiastiche riveli una diffusa mancanza di competenze nella comunità.

L'opera evidenzia criticamente l'assenza delle donne nei documenti dell'epoca, limitata alle rappresentazioni iconografiche religiose. La narrazione si conclude con l'ingresso del Piemonte nell'impero francese.

"Campanili e povertà" unisce rigore storico e sensibilità sociale, offrendo una prospettiva unica sulla vita in un piccolo villaggio italiano durante un secolo di grandi cambiamenti europei.

Redazione

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Viviamo in un posto bellissimo

Davide Palazzetti

Chi sono in tre righe? Ci si prova.
Partiamo dal personale: marito innamorato e padre fortunato. Tergiversando poi su info tipiche da curriculum, amo il nostro territorio. Lo vivo come nostro anche se vi arrivo da Genova nel 2003. Mi occupo di marketing territoriale e promozione turistica con la piacevole consapevolezza di quanta bellezza ci circondi. Racconto un posto bellissimo, qui e su alcuni miei gruppi Facebook, nella certezza che una delle poche vie di riscatto dell’Astigiano sia riempirlo di turisti.

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