Cultura e tempo libero | 27 maggio 2025, 18:30

Sulle ali di Nizza Monferrato: “I grandi aviatori nicesi”

Proseguono gli eventi per gli 800 anni della città con una giornata dedicata alla storia del volo: dai pionieri Gino e Roberti ai racconti del comandante Cavelli delle "Frecce Tricolori"

In foto: Vito Biscione, Maurizio Martino e Simone Nosenzo sotto la targa sulla casa natale di Gian Felice Gino

In foto: Vito Biscione, Maurizio Martino e Simone Nosenzo sotto la targa sulla casa natale di Gian Felice Gino

Continuano gli appuntamenti culturali delle celebrazioni degli 800 anni di Nizza Monferrato, con una data dedicata a “I grandi aviatori nicesi”.

 “Proseguono le celebrazioni degli 800 anni - dichiara il sindaco Simone Nosenzo - ringrazio l’Erca per disponibilità e collaborazione per ricordare personaggi come questi, che sono motivo di grande orgoglio”.

 L’evento sarà sabato 31 maggio e scandirà la giornata in due momenti; infatti, nel pomeriggio, alle 17.30, all'Auditorium della Trinità il focus sarà rivolto a due pionieri del volo, Gian Felice Gino e Giovanni Francesco Roberti dei Conti di Castelvero, il primo a svolgere una partenza e un atterraggio sul suolo cittadino, precisamente nella tenuta Cerreto, allora di proprietà della famiglia.

 Durante questa prima parte, il pubblico entrerà in contatto con studiosi e discendenti di questi aviatori, con la possibilità di ammirare alcuni dei cimeli dell’epoca.

 Alle 21, invece, sarà la volta della contemporaneità, grazie all’intervento del comandante Simone Cavelli, Erca d’argento nel ‘99 e già solista della Pattuglia Acrobatica Nazionale “Frecce Tricolori”.

Intervista al comandante Simone Cavelli

Figura emblematica dell’aviazione italiana, Simone Cavelli non è un semplice pilota, ma una persona capace di unire la passione a un grande rigore ed equilibrio umano, tratti che lo hanno condotto nella più celebre pattuglia acrobatica al mondo: le “Frecce Tricolori”.

 La sua storia non inizia con lo sguardo già rivolto al cielo, ma attraverso piccole casualità, quasi come se il fato avesse lasciato alcuni indizi qua e là lungo il cammino, tra le vie di Nizza Monferrato, un luogo che, nonostante i lunghi viaggi lavorativi, tiene sempre nel cuore.

 “Io sono nicese fatto e finito, ho fatto tutta la mia infanzia e tutta la mia formazione scolastica primaria e secondaria a Nizza e i miei hanno sempre abitato lì; quindi, il legame con il territorio è fortissimo, è il mio posto d'origine e sarà sempre la mia casa, no? Nonostante poi negli anni abbia peregrinato un po' dappertutto - racconta, introducendo il proprio avvicinamento al mondo dell’aviazione - detto questo, io a volte cerco di tornare indietro con i ricordi e l'unica cosa che mi viene sempre in mente è che, da bambino, alle medie appiccicavo gli adesivi di aeroplani nel diario. Però la mia famiglia non ha nessun legame con il mondo dell'aviazione, né tantomeno con il mondo militare”.

 Tuttavia, anche se internet all’epoca non avrebbe potuto influenzare i suoi sogni di bambino, un altro tassello per costruire la carriera, che ancora non immaginava di fare, è stato dato dai primi simulatori di volo per computer, come racconta: “Ho iniziato da autodidatta a capire come funzionavano gli aeroplani con i primi simulatori di volo sul computer di mio zio: aveva comprato una delle primissime versioni di Flight Simulator e su questo ho cercato di capire come funzionassero gli aeroplani, la navigazione, ma senza nessuna nozione, tra l'altro senza neanche il joystick, cioè stiamo parlando proprio di cercare di portare un aeroplano in giro con la tastiera, con i tasti, no? Su, giù, destra, sinistra. Una cosa folle a pensarci, però è iniziato tutto da lì”.

 Poi “Top Gun”. Era il 1986 quando uscì nelle sale e Simone lo andò a vedere: “E’ stato il colpo definitivo e mi sono detto: questa è una cosa molto bella, come si fa a fare? Nell'epoca in cui non c'era internet e Nizza era lontana dai posti dove si masticava di aviazione, ho detto: ci sarà un un modo per entrare a far parte dell'Aeronautica militare, no? Comprando, poi, i giornali mensili che parlavano di aviazione, scoprii che sarebbe uscito questo fatidico concorso per l'Accademia di Pozzuoli. Di quel bando ho evidenziato tutto quello che avrei dovuto fare”.

 Nel 1993 entra in accademia e, sviluppando competenze, ma soprattutto importanti capacità umane, nel 2003 viene assegnato alla Pattuglia Acrobatica Nazionale: le “Frecce Tricolori”.

 “Le Frecce Tricolori sono un reparto dell'Aeronautica militare, quindi come qualsiasi altro reparto volo, ma hanno un compito un po' diverso, che è quello di rappresentare l’Aeronautica Militare in un senso più ampio: tutto il sistema Paese. Quindi dalla componente della difesa alla componente dell'industria, mostrando ciò che l'Italia è in grado di fare - spiega Cavelli, raccontando come funzioni il reparto e la selezione -  Far parte delle Frecce Tricolori avviene attraverso una selezione, aperta a piloti militari che abbiano delle determinate caratteristiche di esperienza e di provenienza come background operativo”.

 Un concorso che non guarda solo alla componente tecnica in volo o alla mera bravura, ma alla parte umana: “E’ quella che va approfondita, perché un'ottima persona può essere addestrata tecnicamente per raggiungere risultati di eccellenza, mentre un pilota eccellente con delle caratteristiche di personalità che stridono, per quanto riguarda l'integrazione in un gruppo già formato, non riesce a modificare nei sei mesi di addestramento”.

 Un’adattabilità che Cavelli ha fatto vedere, dimostrando l’importanza del lavoro di squadra, sempre in risalto nelle sue parole, anche parlando del suo ruolo da solista: “ Il ruolo del solista è equivalente al ruolo di qualsiasi altro elemento della formazione. Ovviamente è una figura un pochino più in vista, ma il contributo che ognuno apporta è equivalente alla riuscita della manifestazione”.

 Infatti, un elemento quasi paradossale nel ricoprire il ruolo di solista è la necessità di essere il più equilibrato di tutti: “Non ci si può permettere di avere un solista che abbia un ego tale per cui si voglia ulteriormente mettere in mostra”.

 Il comandante Simone Cavelli si è congedato otto anni fa; ora lavora per una compagnia aerea civile ed istruisce i nuovi piloti, passando agli altri la sua lunga esperienza, che racconterà al pubblico di Nizza Monferrato sabato prossimo.

Francesco Rosso

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Elisabetta Testa

Da giovane giornalista creativa, scrivo di persone dalle storie incredibili, che hanno Asti nel cuore, che ne conservano un dolce ricordo, che qui ci hanno messo radici e che, orgogliosamente, fanno conoscere la nostra città in altre terre.
Orgoglio Astigiano è la storia di un salto, personale e professionale; è un invito a riscoprire se stessi attraverso le testimonianze di chi ce l'ha fatta.
Orgoglio Astigiano per me è sinonimo di scelta: la mia e quella degli altri.
Per questo ho voluto scrivere in prima persona ogni articolo della rubrica, convinta di riuscire a portare anche te nel mio mondo.
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