Asti | 05 agosto 2025, 16:12

Palio di Feltre 2025: Marco Bitti regala il drappo a Port’Oria

Il fantino correrà ad Asti per San Pietro il prossimo 7 settembre

Marco Bitti (Merphefoto)

Marco Bitti (Merphefoto)

 È stato un arrivo al cardiopalma quello che ha deciso la terza giornata del Palio di Feltre. Tre quartieri – Port’Oria, Duomo e Santo Stefano – si presentavano pari merito, con 32 punti ciascuno, alla prova regina: la corsa dei cavalli. In base al regolamento, il drappo di Mimmo Paladino spettava al vincitore della gara finale. Ha festeggiato Port’Oria.

In gara si schierano i fantini dei quattro quartieri: per Castello Vincenzo Turco e Antonio Mula, per Duomo Stefano Piras e Michel Putzu, per Santo Stefano Adrian Topalli e Alessio Migheli, e per Port’Oria Marco Bitti (ingaggiato ad Asti da San Pietro) e Diego Minucci.

La corsa si muove subito con intensità, grazie anche all’ingaggio di Babilonias e Zia Zelinda per Port’Oria, monte azzeccata che mette subito pressione agli avversari. Il cavallo portoriano prende vantaggio sin dai primi metri, con Marco Bitti che mantiene saldamente le redini. Dietro, Duomo parte forte con Putzu, mentre Topalli e Migheli di Santo Stefano cercano di tenere il passo. Ma è chiaro fin da subito che la sfida si gioca tra Bitti e Babilonias, fino al traguardo.

Quando la bandiera cade, il drappo è già deciso: Port’Oria vince con la  corsa di Marco Bitti, affiancato da Minucci su Zia Zelinda.

Lo sprint finale regala l’applauso più grande: Port’Oria conquista il primo posto nella corsa, ottenendo anche il drappo 2025. Duomo si piazza secondo con 14 punti, Santo Stefano terzo con 9, mentre Castello raccoglie solo 3 punti nella prova equestre (bellunopress.it).

In virtù del pareggio generale, il regolamento consente l’assegnazione del drappo finale al vincitore dell’ultima prova: così, Port’Oria taglia per primo il traguardo e trionfa nella 46ª edizione del Palio di Feltre.

Una vittoria attesa otto anni (l’ultima affermazione risale al 2017), che porta l’opera di Paladino nelle mani di Port’Oria.

Alessandro Franco

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Davide Palazzetti

Chi sono in tre righe? Ci si prova.
Partiamo dal personale: marito innamorato e padre fortunato. Tergiversando poi su info tipiche da curriculum, amo il nostro territorio. Lo vivo come nostro anche se vi arrivo da Genova nel 2003. Mi occupo di marketing territoriale e promozione turistica con la piacevole consapevolezza di quanta bellezza ci circondi. Racconto un posto bellissimo, qui e su alcuni miei gruppi Facebook, nella certezza che una delle poche vie di riscatto dell’Astigiano sia riempirlo di turisti.

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