Cultura e tempo libero | 06 agosto 2025, 19:02

Un anno al vertice di Asti Musei: Francesco Antonio Lepore traccia il bilancio e apre nuovi orizzonti culturali [FOTO E VIDEOINTERVISTA]

“I flussi turistici sono evidenti, il sistema cresce: Asti seconda solo a Torino”. L'Ente Turismo ha introdotto lo smart ticket nei pacchetti

Francesco Antonio Lepore (MerfePhoto)

Francesco Antonio Lepore (MerfePhoto)

Un anno fa Francesco Antonio Lepore si insediava come presidente della Fondazione Asti Musei, dando il via a un periodo di innovazione e fermento per la rete museale cittadina. 

 Un racconto di crescita e di intrecci virtuosi tra cultura, turismo e territorio. “Le presenze turistiche sono sicuramente in aumento: uno sviluppo importante è stato l’introduzione del nostro Smart Ticket nei pacchetti turistici della ATL e il turista può visitare sei musei in 15 giorni dal primo ingresso. Così chi arriva ad Asti può vedere Palazzo Mazzetti, la cripta, poi magari il giorno dopo Palazzo Alfieri, la Torre, il Museo Guglielminetti..."

Lepore descrive un turismo sempre più internazionale e diversificato: “Tanti francesi, norvegesi, americani, sia di passaggio che stanziali; alcuni hanno persino acquistato casa nella zona. Molti anche gli italiani, soprattutto dal Sud. Il turismo estivo è più lento, orientato alla scoperta del territorio, quello invernale è più da evento, spesso legato ai pacchetti natalizi”.

Una rete che vale un territorio: “Collaborazione piena tra città e provincia”

La forza della Fondazione Asti Musei, sottolinea Lepore, è proprio il sistema, costruito sul dialogo tra città capoluogo e provincia: "Il motivo fondamentale della crescita è stata l’intuizione di collegarci ad Alba piuttosto che ad Alessandria: sono territori complementari, il legame UNESCO ha dato una spinta notevole, e forse stiamo imparando a promuovere meglio i nostri prodotti".

Il presidente rilancia l’importanza della rete astigiana: "Oggi i nostri musei rappresentano un vero sistema, siamo secondi solo a Torino in Piemonte, e stiamo lavorando per potenziare anche la rete provinciale, che adesso conta 19 realtà. Collaboriamo non solo con i musei cittadini, ma anche con realtà come il Musarmo di Mombercelli, il museo di Nizza dedicato a Davide Laiolo, il BAART di Agliano dove arte e promozione del vino si fondono. C’è poi Germinale, un festival di arte  contemporanea che sconfina nella provincia di Alessandria. Il Piemonte è tra le zone più attive d’Europa per promozione dell’arte contemporanea, e anche noi vogliamo essere parte integrante di quel circuito".

"Crediamo davvero che tutto faccia sistema, precisa Lepore, coinvolgendo guide turistiche, associazioni sociali, scuole, realtà locali e festival culturali. Si tratta di un’apertura vera e continua verso tutta la provincia".

Innovazione e mostre: "Le piccole mostre danno valore alla città"

Non solo grandi nomi, ma spazio anche a operazioni che riscoprono patrimoni meno noti: “La mostra di Escher ha dato un’apertura pazzesca, ma anche le cosiddette piccole mostre - come quella su Perosino con 65 opere - sono organiche, hanno un catalogo, una solida base critica e legano davvero il museo al territorio. Abbiamo ospitato anche Chagall, Monet, Boldini e Caravaggio, ma non sempre il pubblico ha colto il valore critico delle esposizioni. Vorremmo che anche il Battistero di San Pietro riaprisse presto, almeno nella parte monumentale. Il sistema museale astigiano, un chilometro e mezzo di musei lungo corso Alfieri, è come una spina dorsale con tutte le sue vertebre: dal Battistero, con università, rioni, Piazza Alfieri e l’isola pedonale, fino ai nostri musei e all’area paleontologica".

Le mostre in corso nei Musei di Asti

Queste le mostre attualmente visitabili a Palazzo Mazzetti fino al 14 settembre che arricchiscono il racconto di Asti città e della sua provincia:

1. Volti e colori del Palio di Asti - Una mostra immersiva che celebra la storia della corsa più antica d’Italia, attraverso immagini, costumi, fotografie e testimonianze storiche che restituiscono la vibrante energia della tradizione astigiana.

2. Mario Perosino – Il canto delle muse enigmatiche e dei malinconici guerrieri 
Un viaggio tra pittura, disegno e materia, nella personale di un artista che intreccia mito e contemporaneità, offrendo un percorso poetico e misterioso tra le sue iconografie originali.

3.  Guglielmo Caccia 2025
Dedicata al pittore seicentesco detto “il Moncalvo”, la mostra riporta in luce il ruolo centrale dell’artista nella scuola piemontese e lombarda del suo tempo.

VIDEOINTERVISTA

Investimenti e, allo studio, una mostra dedicata a Paolo Conte

"A Palazzo Mazzetti e negli altri musei della rete sono previsti inoltre importanti lavori di modernizzazione, in parte già in corso, degli impianti, l’adeguamento della sala multimediale e un nuovo apparato di illuminazione. Tutto grazie a fondi straordinari della Fondazione Crat, che premiano la qualità della nostra progettazione"., spiega ancora Lepore che annuncia: "A novembre, come trapelato da alcune indiscrezioni, ci piacerebbe offrire alla città un significativo omaggio al Paolo Conte artista figurativo".

La sfida continua: cultura, innovazione, territorio

"L’anno appena trascorso ha visto Asti Musei rafforzare la sua identità di punto di riferimento culturale, puntando su inclusività, collaborazioni trasversali, un’offerta museale continua e di qualità", conclude Lepore.

Intanto nel guest book, si leggono commenti davvero entusiastici sulla mostra di Mario Perosino: "Wow! We have never seen anything, like Mario Perosino", scrive Caroline, dando parole a una mostra davvero originale.

Un bilancio di idee, investimenti e passione per la cultura, che guarda a nuove sfide per tutta la comunità astigiana e provinciale.

Betty Martinelli

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Davide Palazzetti

Chi sono in tre righe? Ci si prova.
Partiamo dal personale: marito innamorato e padre fortunato. Tergiversando poi su info tipiche da curriculum, amo il nostro territorio. Lo vivo come nostro anche se vi arrivo da Genova nel 2003. Mi occupo di marketing territoriale e promozione turistica con la piacevole consapevolezza di quanta bellezza ci circondi. Racconto un posto bellissimo, qui e su alcuni miei gruppi Facebook, nella certezza che una delle poche vie di riscatto dell’Astigiano sia riempirlo di turisti.

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