Attualità | 13 agosto 2025, 11:57

Sit-in contro l'ordinanza 'ammazza-piccioni': "Metodi crudeli e pericolosi" [GALLERIA FOTOGRAFICA e VIDEO]

Decine di persone al sit-in promosso dal circolo SEquS. Ribadita la richiesta di stop del provvedimento e di convocazione di un tavolo tecnico con esperti

Galleria fotografica a cura di Merfephoto - Efrem Zanchettin

Galleria fotografica a cura di Merfephoto - Efrem Zanchettin

Nonostante le altissime temperature e l’inquinamento acustico conseguente la contestuale presenza del cantiere di allestimento delle tribune del Palio, questa mattina alle 11 alcune decine di persone hanno accolto l’invito del Circolo SEquS Asti – Sostenibilità Equità Solidarietà (promotore) e delle molteplici altre associazioni, non soltanto astigiane, che hanno organizzato e animato il sit-in di protesta contro una discussa ordinanza provinciale inerente il contenimento di piccioni e colombe.

Un provvedimento fortemente contestato dalle associazioni, per molteplici ragioni riassunte in un dettagliato comunicato stampa. Nel quale tra l'altro si argomenta che l'ordinanza, firmata dal presidente della Provincia e sindaco di Asti, Maurizio Rasero, autorizza metodi di abbattimento definiti "cruenti". Tra questi, la cattura con gabbie-trappola, l'uccisione tramite rottura delle vertebre cervicali e, nelle aree periferiche, persino l'uso di armi da fuoco da parte di privati cittadini con porto d'armi, a seguito di un breve corso.

"Un pericoloso precedente"

Secondo le associazioni, il provvedimento è inaccettabile non solo per la sua crudeltà, ma anche perché costituisce un "pericoloso precedente culturale e sociale", legittimando la violenza come strumento per la gestione dei problemi urbani. La protesta, infatti, non riguarda solo i piccioni: il piano provinciale include anche altre specie come nutrie e conigli selvatici, con gravi rischi per la biodiversità locale.

Viene inoltre contestata la conformità alla legge. L'ordinanza, infatti, non imporrebbe di dimostrare l'inefficacia dei metodi ecologici (come dissuasori o mangimi sterilizzanti) prima di ricorrere agli abbattimenti, andando contro quanto previsto dalla normativa nazionale (Legge 157/1992) che considera le uccisioni solo come ultima risorsa. Si sottolinea inoltre come la decisione sia stata presa senza il coinvolgimento di esperti qualificati come etologi e veterinari dell'ISPRA.

La richiesta di un tavolo tecnico

Per queste ragioni, le associazioni hanno già intrapreso azioni legali, richiedendo l'accesso agli atti per visionare i censimenti sulla fauna e la documentazione sulle attività di prevenzione non cruenta.

La richiesta principale è la convocazione, entro settembre, di un tavolo tecnico con la partecipazione di esperti, associazioni e rappresentanti di Comune e Provincia. L'obiettivo è trovare soluzioni scientificamente fondate, efficaci e, soprattutto, etiche. "Il dialogo e la scienza sono le uniche vie percorribili", dichiarano gli organizzatori, pronti a utilizzare "tutti gli strumenti legali disponibili" qualora l'Amministrazione dovesse rifiutare il confronto.

La videointervista

Abbiamo approfondito queste tematiche con Giuseppe Sammatrice e Patrizia Montafia, esponenti di spicco del direttivo SEquS Asti.

Associazioni presenti

  • Circolo SEquS Asti – Sostenibilità Equità Solidarietà (promotore)
  • LEAL – NO Vivisezione
  • UNA – Uomini Natura Animali
  • Cuneo VEG
  • Pro Natura Alessandria
  • LAV Piemonte
  • Le.I.D.A.A – Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente
  • Associazione Difesa Felini
  • L.I.D.A. Asti
  • Carrots Power
  • Piccioni Paralimpici Piemonte
  • Progetto Svuota Canili
  • Apollo e Daphne al Giardino degli Dei
  • Partito Animalista Italiano
  • AZA – Associazione Zoofilia Astigiana
  • Guardie Zoofile ENPA Asti
  • AVI – Associazione Vegani Italiani

e numerose altre realtà associative e civiche in adesione.

Gabriele Massaro

Leggi tutte le notizie di STORIE DI ORGOGLIO ASTIGIANO ›

Elisabetta Testa

Da giovane giornalista creativa, scrivo di persone dalle storie incredibili, che hanno Asti nel cuore, che ne conservano un dolce ricordo, che qui ci hanno messo radici e che, orgogliosamente, fanno conoscere la nostra città in altre terre.
Orgoglio Astigiano è la storia di un salto, personale e professionale; è un invito a riscoprire se stessi attraverso le testimonianze di chi ce l'ha fatta.
Orgoglio Astigiano per me è sinonimo di scelta: la mia e quella degli altri.
Per questo ho voluto scrivere in prima persona ogni articolo della rubrica, convinta di riuscire a portare anche te nel mio mondo.
Requisiti richiesti? Bisogna lasciarsi andare. Più che farti intervistare, ti devi guardare dentro. Senza aver paura di raccontarmi ciò che ci troverai...

Segui "Orgoglio Astigiano" anche su:

        

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium