Il coro di Montechiaro d’Asti celebra trentacinque anni di attività scegliendo una forma semplice ma profondamente significativa: il canto condiviso, portato fuori dai confini del proprio paese per diventare patrimonio di più comunità. Un mini tour che è insieme festa, testimonianza e gesto di apertura, nel solco di una storia iniziata nel 1990 per volontà di don Luigi Boeri, parroco di Montechiaro fino al 2013, scomparso da poco e ricordato con affetto e riconoscenza.
A ripercorrere il senso di questo anniversario è Gianluca Rebaudengo, consigliere comunale, che sottolinea come il coro abbia scelto di festeggiare non con un unico evento celebrativo, ma con due tappe simboliche: Camerano Casasco e Cerreto d’Asti. “Un coro non è per forza solo di un paese – spiega – soprattutto nei piccoli centri, dove le forze possono essere limitate. L’idea è che il canto possa diventare di tutti, grazie a uno scambio tra parrocchie e comunità, portando ovunque la bellezza della musica e della preghiera. Come diceva san Francesco, chi canta prega due volte”.
L’esordio a Camerano Casasco
Il primo appuntamento del mini tour si è svolto sabato scorso a Camerano Casasco, nella chiesa parrocchiale, gremita non solo dai residenti ma anche da numerosi spettatori arrivati dai paesi vicini. Un segno evidente di quanto il coro montechiarese sia capace di attrarre e coinvolgere, trasformando un concerto in un momento di partecipazione collettiva.
In un clima profondamente natalizio, il coro ha dato voce a sentimenti che spesso faticano a trovare parole. Il canto diventa così linguaggio diretto, “canto di giubilo con il cuore”, capace di esprimere la fede, la ricerca interiore e la preghiera. Cantando Dio, mentre si canta si prega: un concetto che ha attraversato l’intera serata, rendendola non solo un evento musicale ma un’esperienza spirituale condivisa.
Il repertorio e la direzione di Manuela Vandero
Sotto la guida della direttrice Manuela Vandero, il coro ha proposto un repertorio natalizio intenso e curato, interpretando brani come Astro del ciel, Gloria in excelsis Deo, Natale del maestro Molino di Cinaglio, Pastori e Canto di Natale di Bepi De Marzi. Esecuzioni accolte con calore dal pubblico, capaci di portare gioia e serenità in una vigilia di festa inserita nell’anno liturgico del Giubileo.
Il legame tra il coro e la sua direttrice è emerso con forza anche nel momento conclusivo della serata, quando i coristi hanno voluto donarle un biglietto d’auguri carico di gratitudine. Un gesto semplice ma eloquente, per ringraziarla della pazienza, della competenza e della capacità di guidare il gruppo attraverso brani impegnativi, trasformando le prove in esperienze emotivamente forti e le esibizioni in momenti spesso coronati da standing ovation, dediche speciali e riconoscimenti pubblici al ruolo centrale del coro.
Una festa che continua
A chiudere la serata, un signorile rinfresco allestito nel vecchio forno e offerto dalla Pro Loco ha suggellato un evento definito da molti “da incorniciare”, fatto di musica, relazioni e senso di comunità.
Il cammino del coro prosegue ora verso il prossimo appuntamento a Cerreto d’Asti, dove canterà alla messa solenne della vigilia di Natale, nella chiesa parrocchiale, con inizio alle ore 21.30. Un’altra tappa di un anniversario che non guarda solo al passato, ma rinnova il significato profondo del cantare insieme: un servizio, una forma di preghiera e un dono condiviso tra paesi e persone.










