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Sanità | 24 ottobre 2020, 18:06

"270 chiamate al Sisp senza ricevere risposta". Martina racconta l'odissea della sua famiglia

Una nuova segnalazione evidenzia ancora una volta quotidiane difficoltà per i positivi e le loro famiglie

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Questa seconda e peraltro attesa ondata di Covid, sta mettendo nuovamente a dura prova il sistema sanitario, le famiglie, le aziende, le scuole.

È notizia delle ultime ore che la Regione Piemonte e l'Ordine dei Medici, si stanno attivando per potenziare i Medici di famiglia e, in Regione è nato un nuovo settore per l'emergenza Covid. Evidentemente ci si è resi conto che ci sono enormi difficoltà nel sistema di comunicazione una volta che si viene a conoscenza di casi di positivà.

La storia di Martina e la sua famiglia

Martina che vive nell'Astigiano, ci racconta l'odissea della sua famiglia composta da lei, dal marito e due bambini.

"Tutto comincia giovedì 8 ottobre, mio marito si sveglia lamentandosi di non sentire né più gusti né più odori. Chiudiamo subito l'attività e teniamo i due bimbi a casa da scuola". 

Procedura senza dubbio corretta, ma iniziano i problemi. Il marito di Martina prenota un tampone presso una struttura privata effettuato il giorno stesso, ma il giorno dopo sviene e Martina lo porta in pronto soccorso e racconta quanto successo. Viene nuovamente fatto il tampone che dà esito positivo e la famiglia viene presa in carico dal Sisp.

Le scuole dei bambini rimangono fuori da questo "giro" perché vengono tracciati i contatti delle ultime 48 ore e i bimbi non sono andati a scuola da giovedì.

Lunedì 12 il resto della famiglia fa il tampone, Martina e il bimbo più grande sono negativi, la piccola invece è positiva.

Le procedure sono cambiate tre volte

"Vengo nuovamente contattata dal Sisp - spiega Martina - che mi dice che io e il bimbo dovremmo fare nuovamente il tampone in quanto stati a contatto con la piccola.  Per fortuna riesco ad evitare la tortura al bambino anche perché in ogni caso vivendo tutti insieme nonostante avessimo adottato tutte le misure precauzionali sarei nuovamente rientrata in un caso di contatto diretto".

Si arriva così al decimo giorno e il Sisp richiama per dire che Martina e il suo bimbo (negativi), avrebbero dovuto fare un altro tampone e poi un altro alla fine della quarantena dei positivi.

"In  tutto questo tempo - dice ancora Martina - vengono cambiate le procedure tre volte. La prima ci hanno detto che il tampone lo facevano solo i positivi a fine quarantena e i negativi erano a posto. 

La seconda volta ci dicono che al decimo giorno lo avremmo fatto tutti insieme. 

La terza volta ci dicono che noi negativi lo dovevamo fare il decimo giorno e i postivi al 14, e poi al massimo un altro noi negativi dopo l'esito dei positivi".

Indubbiamente non semplicissimo per una famiglia trovarsi alle prese con questi "cambiamenti" discordanti, intanto lunedì saranno quasi 20 giorni che la famiglia è a casa. Lavorano in proprio e la situazione rischia di diventare gravissima dal punto di vista economico. Che fare? 

Non ci hanno risposto, cosa facciamo?

"Per la piccola scadono i 14 giorni, vorremmo capire  quale sia la procedura corretta. Questa mattina abbiamo effettuato ben 270 chiamate al sisp senza ricevere risposta".

Betty Martinelli

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