135 gioielli artistici e architettonici del Piemonte e della Valle d’Aosta potranno rinascere con i 2,4 milioni di euro di contributi assegnati da Fondazione CRT tramite il bando “Restauri Cantieri Diffusi”.
Obiettivo di questa progettualità è recuperare beni immobili e mobili – campanili, facciate, pavimentazioni, tele, statue, libri, arredi lignei – sottoposti a tutela, e promuovere la conoscenza e la piena fruizione dei luoghi da parte di fasce sempre più ampie di pubblico. Le risorse della Fondazione CRT renderanno possibile restauri e recuperi anche nell'Astigiano.
I gioielli dell'Astigiano interessati
- Asti: contributo per il recupero architettonico e funzionale di Palazzo Ottolenghi - restauro sale di rappresentanza;
- San Giorgio Scarampi: contributo per il restauro e il risanamento conservativo degli intonaci e degli altari in stucco della chiesa cimiteriale di San Bartolomeo - lotto A;
- Grana, parrocchia Assunzione Maria Vergine: contributo per la manutenzione straordinaria dell'organo a canne della chiesa parrocchiale;
- Tonengo, parrocchia della concezione immacolata di Maria Vergine: contributo per il progetto di consolidamento strutturale e ripristino edilizio della chiesa parrocchiale di Tonengo;
- Moncucco Torinese, parrocchia di San Giovanni Battista: contributo per l'intervento di manutenzione straordinaria e messa in sicurezza della chiesa di S. Michele Arcangelo;
- Montiglio Monferrato, parrocchia di San Lorenzo: contributo per il restauro e il risanamento conservativo della copertura della chiesa parrocchiale di Santa Maria della pace;
- Villafranca, parrocchia S. Maria Assunta: contributo per il restauro e la messa in sicurezza dellla facciata della chiesa dei SS. Eusebio e Elena;
- Castello di Annone, parrocchia Santa Maria delle Ghiare: contributo per il restauro conservativo delle superfici murarie ammalorate della chiesa parrocchiale.
Le parole del presidente Quaglia
“La tutela del patrimonio storico, artistico e architettonico nel contesto paesaggistico e ambientale ha un ‘senso contemporaneo’, un legame identitario con la vita della comunità: per i mecenati del XXI secolo come le Fondazioni, salvare la memoria e la bellezza dei luoghi, in linea con i principi stessi della Costituzione, significa lavorare concretamente per il bene comune – afferma il Presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia –. Il progetto ‘Restauri’ unisce al valore culturale anche quello economico-occupazionale, particolarmente significativo in questo momento di estrema difficoltà per il Paese, restituendo fiducia, speranza e una prospettiva di ripartenza: l’apertura dei cantieri per il recupero delle opere, infatti, creerà nuove opportunità di lavoro sul territorio funzionali alla ripresa, rafforzando la capacità di ‘resilienza’ dell’intera comunità”.