Dopo Palazzo Ottolenghi, gli interventi di valorizzazione del patrimonio storico-artistico cittadino proseguono con l’inizio dei lavori al Museo di Sant’Anastasio, inserito nel Piano Strategico denominato "Asti: Vino e Cultura". L’importo complessivo dei lavori ammonta a 1.292.362,94 euro, i lavori di restauro – affidati alle ditte Bellio Libero di San Paolo Solbrito e Nicola Restauri Srl di Aramengo – sono stati consegnati ieri (5 dicembre) e avranno una durata complessiva di 600 giorni.
La storia di quello che è stato denominato “Museo Lapidario”, ora “Museo di Sant'Anastasio”, inizia nel 1972 quando un gruppo di astigiani del gruppo Ricerche Astigiane decise di rendere visitabile la cripta e creare un primo spazio museale. I locali oggetto di intervento sono di proprietà comunale, e la destinazione d’uso, ad opere concluse, sarà museale ed espositiva ed andrà a completare definitivamente il nucleo delle sale costituenti il Museo di Sant’Anastasio.
“La realizzazione degli interventi in progetto – riferisce il vicesindaco Stefania Morra con delega ai Lavori Pubblici e al Progetto Vino e Cultura – porterà al completamento di un museo, con l’ampliamento della superficie espositiva ed il collegamento con l’area adibita a deposito archeologico e laboratorio di restauro dei reperti”.
Nei nuovi locali verranno esposti i ‘reperti’ costituenti il Museo Archeologico oggi allestiti nel complesso monumentale di San Pietro e tutta la collezione egizia sempre ivi esistente. Le collezioni in esposizione saranno integrate con parte dei reperti oggi depositati nel magazzino archeologico del Museo e con alcuni ‘materiali’ che verranno trasferiti ad Asti dai magazzini dei Musei Reali di Torino e dai depositi del Museo diocesano di Asti.
Degno di nota il fatto che nel nuovo allestimento, che va ad integrare e completare quanto già esposto, verrà dato particolare risalto alla sezione egizia con l’esposizione, tra gli altri importanti reperti, di un sarcofago femminile particolarmente raro e prezioso per la decorazione e denominato “La Signora delle Ninfee”.
Gli interventi previsti consistono nel restauro conservativo di tutte le murature in mattoni a vista di pareti e volte, riqualificazione funzionale, adeguamenti alla normativa vigente, opere varie edili e impiantistiche per l’eliminazione di tutte le tubazioni impiantistiche a vista con rifacimento e posizionamento sotto pavimento, Restauro conservativo reperti archeologici
“E’ un ulteriore intervento che permette di accrescere e consolidare la funzione attrattiva del Polo museale a livello locale e non solo – ha commentato il sindaco Maurizio Rasero – con lo scopo di potenziare la già ricca e qualificata offerta turistica astigiana”.