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Economia e lavoro | 22 febbraio 2023, 10:29

Il mercato di Asti torna "in piazza" con una nuova protesta: "Perché tutta questa fretta di mandarci via?"

Mercoledì 1 marzo, dalle 16.30, parteciperà anche, con il Goia, l'Unione Battitori Ambulanti (Ubat) di Torino

Il mercato di Asti torna "in piazza" con una nuova protesta: "Perché tutta questa fretta di mandarci via?"

Una nutrita parte degli ambulanti del mercato di piazza Alfieri, torna a protestare alla luce del ventilato spostamento in piazza del Palio, più che della riduzione di orario.

Succederà mercoledì 1 marzo dalle 16.30 in avanti.

Questa mattina, con una conferenza stampa indetta dal Goia di Torino, gli ambulanti di Asti, hanno nuovamente chiesto attenzione per il mercato, raccontando di aver perso molti incassi e clienti dalla partenza della sperimentazione.

Spiega Romano Rago, portavoce degli ambulanti e nella nuova commissione che non è stata ancora ufficializzata: "Abbiamo chiesto ai colleghi di quantificare i danni economici per fare un raffronto rispetto ai mesi in cui si faceva l'orario pieno e i risultati sono preoccupanti, peggio che dimezzati e qualcuno sceglie di abbandonare la piazza di Asti. Sono decine i mercati in crisi in tutta Italia dove non vengono messi al bando i posti, ma altre amministrazioni si stanno adoperando per portare modifiche con la maggioranza degli operatori per riqualificare i mercati. Il contrario di ciò che fa il Comune di Asti che non concerta".

La sperimentazione non ha portato a nulla

"Vogliono prenderci per stanchezza, la piazza è messa male, per 25 anni - continua Rago - il Comune non ha fatto nulla se non un bando di miglioria. Questa fase sperimentale che dovrebbe terminare a marzo non ha portato a nulla se non l’ampliamento di due ingressi, prima non si poteva nemmeno accedere. Sono cose arrangiate a tavolino da chi non ha la competenza".

Un discorso accalorato che trova conforto nel presidente Goia, Giancarlo Nardozzi e di Sivano Rittà presidente Ubat di Torino che rimarca solidarietà agli astigiani: "Saremo presenti alla manifestazione. Non capisco come si possa trattare gli ambulanti in questo modo, l’amministrazione sembra sorda".

Asti è un "caso" come Pordenone e Rivarolo

"L'Ascom di Asti caldeggia il mercato unificato - rimarca Nardozzi -. Quello che succede ad Asti è un precedente, con Pordenone e Rivarolo, che non possiamo permettere. Un sindaco decide di imperio ed è impensabile che un’associazione come la nostra permetta di distruggere un mercato e il suo indotto".

Il sindaco Maurizio Rasero, nei giorni scorsi ha scritto all'associazione per cercare di trovare un accordo.

"In realtà ci ha tirato le orecchie - spiega Nardozzi - tacciandoci di manifestare con chi non è di Asti e dicendo che siamo presentati male alla riunione in Comune.  L'Amministrazione non vuole dialogare e abbiamo attivato il nostro studio legale per valutare i danni alle attività, faremo anche un'interrogazione in Parlamento. Di Asti deve parlare tutta Italia. Non si può cedere sul futuro lavorativo. Non si è tenuto conto delle oltre tremila firme della cittadinanza".

Romano Rago riflette con amarezza: "Si parla di crisi del commercio e liberalizzazione degli orari. Qui ci impongono di aprire alle sei quando fino alle 10 non si vede nessuno e di chiudere quando la gente esce dagli uffici. Siamo disponibili a ragionare sugli eventi in piazza Alfieri ma non c'è neppure ancora un calendario. Perché tutta questa fretta di mandarci via?"

Betty Martinelli

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