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Attualità | 15 novembre 2023, 13:23

Oggi 40esimo l'anniversario della tragica scomparsa del poliziotto Manganiello ucciso dopo una rapina alle poste di Asti

Il giovane poliziotto fu ucciso da un rapinatore quando aveva solo 23 anni. Deposta una corona di fiori da parte del capo della Polizia

Oggi 40esimo l'anniversario della tragica scomparsa del poliziotto Manganiello ucciso dopo una rapina alle poste di Asti

Oggi, 15 novembre, è il 40esimo anniversario della tragica morte del poliziotto Fiorentino Manganiello ucciso durante una rapina a mano armata alle Poste di corso Dante ad Asti

Nel ricordo dell'agente oggi il questore di Asti, Marina Di Donato, il prefetto Claudio Ventrice, colleghi in servizio e della sezione Anps, alla presenza della vedova, Marinella Lepre, hanno deposto una composizione floreale per conto del .Capo della Polizia.

 La vicenda 

Manganiello, n servizio presso la Polizia Postale di Asti, stava scortando all’interno dell’edificio delle Poste di Asti il vice cassiere dell’Ufficio che, insieme ad un commesso, aveva prelevato nella vicina sede della Banca D’Italia quattrocento milioni di lire in contanti.

Un servizio di routine, che l’Agente Manganiello aveva effettuato decine di volte, ma quel giorno si sarebbe rivelato diverso. Mentre Manganiello e i due funzionari salivano le scale che li avrebbe portati negli Uffici, un uomo col casco si avvicinò al poliziotto, gli puntò la pistola al volto e strappando di mano la valigetta col danaro a uno dei due funzionari, si diede alla fuga.

Manganiello fu il primo a riprendersi dalla sorpresa: inseguì il malvivente intimandogli prontamente l’ALT, ma il rapinatore fu più veloce e sparò per primo, colpendo alla gola il giovane poliziotto, di soli 23 anni, uccidendolo all’istante. L’assassino fuggì a bordo di una moto di grossa cilindrata dileguandosi nel nulla. Fiorentino Manganiello lasciò la giovane sposa, di appena 19 anni, in uno straziante dolore.

"Il triste interrogativo sull’omicidio dell’Agente Manganiello Fiorentino - ricorda la polizia - è un’amarezza che ancora oggi resta, perché la Giustizia, con la G maiuscola, in questo caso non ha consentito di individuare i colpevoli. Il suo atto però non è stato vano perché la sua memoria ci sprona a svolgere sempre meglio la nostra opera in favore della comunità".

Redazione

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