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Economia e lavoro | 29 marzo 2024, 14:57

Confagricoltura Asti contro il caporalato "a favore di un lavoro agricolo e sostenibile"

Dopo alcune indiscrezioni stampa su fatti nella campagne astigiane l'associazione ribadisce il proprio impegno

Persone al lavoro in vigna

Persone al lavoro in vigna

Dopo alcuni fatti di cronaca in merito al cosiddetto "caporalato in vigna", segnalati da un noto quotidiano, Confagricoltura Asti vuole ribadire che "la stragrande maggioranza del tessuto produttivo agricolo astigiano è costituito da imprese sane, che nulla hanno a che fare con il fenomeno del caporalato”. 

Ad affermarlo con decisione  Gabriele Baldi, presidente della Confagricoltura di Asti.

Difficoltà a reperire manodopera qualificata

L’imprenditore agricolo” afferma Baldi “spesso si trova pressato da un lato dal mercato che scandisce tempi, regole e prezzi, dall’altro dai cicli biologici naturali che dettano i tempi delle lavorazioni agricole. Questo può metterlo in difficoltà nel momento in cui va a reclutare manodopera”. Un problema molto attuale ed urgente è proprio la sempre crescente difficoltà da parte delle imprese agricole a reperire manodopera qualificata.

Confagricoltura, ribadisce Mariagrazia Baravalle, direttore della compagine astigiana “è da sempre impegnata nel contrasto al fenomeno del caporalato, ha anche redatto un codice etico cui le proprie aziende associate devono attenersi e stipula i contratti collettivi nazionali insieme ai sindacati dei lavoratori. L’impegno della nostra associazione è a favore di un lavoro agricolo sostenibile e dignitoso”.

Servono tre elementi di intervento

A detta di Confagricoltura, per rendere più agevole il reperimento di manodopera, occorre intervenire su tre elementi:

- l’intermediazione, ovvero l’incontro tra domanda e offerta (solo il 2% dei lavoratori viene assunto attraverso i tradizionali uffici di collocamento);

-i trasporti, considerato che le aziende agricole si trovano nelle aree rurali, occorre potenziare e migliorare il trasporto pubblico in quelle zone;

- gli alloggi, in modo da consentire agli imprenditori di fornire ai lavoratori, anche attraverso finanziamenti con cui ristrutturare le strutture esistenti, alloggi dignitosi.

Aggiunge ancora Baldi: “La qualità del lavoro in agricoltura è alle basi della nostra organizzazione. Ci siamo sempre battuti per contrastare forme patologiche di lavoro (non solo caporalato ma anche lavoro nero e/o fittizio, sfruttamento) e siamo convinti che i nostri collaboratori siano un capitale umano fondamentale per le imprese e lo dimostriamo con il nostro contributo alle politiche ed alle procedure per il controllo dell’immigrazione”.

Click day extracomunitari

Lo scorso lunedì si è svolto senza particolari problemi tecnici il “click day” per la richiesta di lavoratori extracomunitari stagionali per l’anno 2024. 
"La nostra struttura territoriale, oltre a caricare sul portale del Ministero dell'Interno le istanze per conto delle aziende agricole associate, ha espletato l’iter di controlli preventivi, come richiesto dalle nuove norme di semplificazione, sollevando gli ispettorati territoriali da questo onere" precisa l'associazione.
Anche se le quote sono aumentate, resta il timore, a causa della cronica carenza di manodopera in agricoltura, che ancora una volta il numero delle domande possa superare le quote messe a disposizione."Ma le preoccupazioni maggiori, anche alla luce di quanto è accaduto nel 2023, riguardano i tempi di completamento delle procedure, soprattutto a causa del ritardo nel rilascio dei visti di ingresso agli stranieri provenienti da alcuni Paesi (Nord Africa, India e Pakistan) che ha precluso, in alcuni casi, l’instaurazione del rapporto lavorativo.
Sarebbe inoltre auspicabile, secondo la nostra organizzazione che rappresenta i datori di lavoro agricolo, aumentare il numero delle quote da assegnare per motivi di conversione dei permessi di soggiorno stagionali in permessi per lavoro subordinato. È infatti in continua crescita l’interesse di aziende e lavoratori per questa tipologia di richieste che consente la stabilizzazione della situazione lavorativa e di quella soggettiva dello straniero, alleggerendo al contempo i click day stagionali. Ricordiamo che un terzo della manodopera nel settore primario è di nazionalità straniera, con una quota elevata di extracomunitari (circa il 70%)". 

Redazione

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