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Economia e lavoro | 15 aprile 2024, 18:45

Auto elettriche, così la Commissaria UE ai trasporti: «La politica deve dare certezze»

Il punto di Adina Valean durante il G7 dei Trasporti a Milano: «I costruttori europei non sono ancora capaci di essere abbastanza competitivi a causa della dipendenza da altre parti del mondo per le materie prime»

Auto elettriche, così la Commissaria UE ai trasporti: «La politica deve dare certezze»

La transizione verso le auto elettriche, le difficoltà dei costruttori europei, il ruolo della politica, lo stop ai motori termici nel 2035. Durante il recente G7 dei Trasporti a Milano, che si è tenuto da giovedì 11 aprile a sabato 13, la commissaria UE ai trasporti Adina Valean ha affrontato i temi più importanti del futuro a breve, medio e lungo termine del settore automotive.

«La politica deve dare certezze in un momento in cui di certezze non ce ne sono molte - il punto di partenza della Valean sul processo di transizione verso l'elettrificazione della mobilità - Dobbiamo osservare con attenzione quello che sta accadendo e stare molto attenti: nel momento in cui decidiamo di avere solo veicoli elettrici, vediamo come i campioni dell'industria automobilistica nel mondo, ovvero i costruttori europei, non sono ancora capaci di essere abbastanza competitivi sul mercato». 

Il motivo, secondo la commissaria europea ai Trasporti, è da ritrovarsi nel fatto che le auto elettriche europee «sono ancora troppo care perché c'è una dipendenza da altre parti del mondo per le materie prime, come l'acciaio, e perché non riusciamo facilmente a produrre da noi. Da non dimenticare anche il problema della batterie, la parte principale e più costosa dell'auto elettrica, non ancora abbastanza performanti: ciò crea un'ulteriore dipendenza dell'industria europea». 

Per quanto riguarda la decisione di vietare la vendita in Europa di auto con motore termico entro il 2035, Valean ha spiegato: «Quella data è il traguardo finale, ma abbiamo fissato un momento di verifica intermedio, mettendo sul tavolo tutte le idee che abbiamo per renderci conto del punto in cui siamo e di quanto il nostro programma sia realistico. Oggi c'è ancora incertezza per l'industria - la conclusione della Commissaria UE ai trasporti - e questa non è una cosa positiva, perché si suppone che i politici debbano essere in grado di dare certezza e prevedibilità alle loro decisione. Aprire un un nuovo confronto già l'anno prossimo è fattibile».

Redazione

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