"Ci sono mesi o settimane più o meno intensi, ma dal giorno dopo la prima domenica di settembre, si inizia a mettere testa per Il Palio dell'anno seguente, tempo di chiudere i bilanci ed espletare le elezioni interne e si riparte".
Questo il pensiero di Mario Raviola, rettore del borgo San Pietro. Il borgo cerca la vittoria dal 1983. " Le aspettative sono alte, ovviamente dopo tre consecutive, l'obiettivo minimo è ancora la finale, una bella finale. Quest'anno abbiamo fatto scelte "coraggiose" per le quali non esito a metterci la faccia, anche perché ho il sostegno di un direttivo con il quale lavoro benissimo, con il quale ho condiviso con serenità ogni scelta. Un appoggio fondamentale arriva poi da tutti quei borghigiani "praticanti" o meno che, pur non rinnegando le scelte tecniche e di qualità fatte negli anni scorsi, si aspettano, per rimanere in tema, "un cambio di passo. Quest'anno è il vero esordio in rossoverde di Marco Bitti, con il quale abbiamo lavorato, fin dalla presentazione ufficiale avvenuta lo scorso marzo, confrontandoci con lui e con alcuni proprietari sui soggetti finalizzati al Palio del 1 settembre. Marco lo scorso anno, pur accolto calorosamente, ha avuto un esordio "a metà" in quanto è stato ingaggiato dopo l'incidente che ha impedito la partecipazione al Palio 2023 di Carlo Sanna che, approfittando di questa intervista, voglio pubblicamente e personalmente, ringraziare per la collaborazione degli anni scorsi"
"Quest'anno ci stiamo preparando "raccogliendo" quanto seminato nell'anno e seminando ancora per il futuro. Grande novità, in tema eventi, è stata la nascita della "brigata" ovvero un gruppo solido e compatto composto da giovani del gruppo Sbandieratori e Musici e dal gruppo genitori che ci ha consentito di realizzare numerosi e partecipati eventi, dal novembre scorso fino alla Tenzone Bronzea di luglio, nuovamente assegnataci dalla Federazione nazionale - spiega Raviola - La Commissione artistica, a fine giugno aveva occupato tutti i posti disponibili, sia per il corteo bambini che per il corteo della domenica. Le commissioni comunicazione e pubbliche relazioni hanno di molto sviluppato le attività sia a livello social sia con il sempre più atteso "giro dei commercianti" che vede i nostri piccoli sanpietrini, sotto l'attenta guida di associati più esperti, portare omaggio a tutti coloro che nel corso dell'anno sostengono le nostre attività. In poche settimane abbiamo terminato tutti i biglietti per le tribune, che ogni anno sono sempre più richiesti. Sono assolutamente molto soddisfatto di tutto ciò e molto riconoscente per il grande impegno profuso da tutti".
L'ormai tradizionale Settimana Rossoverde (con eventi musicali, gastronomici e attività dedicate ai più piccoli) si svolgerà quest'anno interamente nel chiostro dello splendido Battistero. "Per questo ringrazio l'amministrazione comunale, ai vari livelli, per la grande collaborazione. Martedì 27 e mercoledì 28 avremo serate musicali e collaborazioni importanti con Cocchi - Bava, Radici Street Bar, i Talloni Roventi e un grande ritorno della band "a prevalenza sanpietrina" i Ritratto. Giovedì 29, pomeriggio dedicato ai più piccoli con didattica, intrattenimento, visita scuderia e, la sera, la grande agnolottata che precede la Cerimonia di presentazione del Fantino e sorteggio delle batterie in p.zza San Secondo. Ci si avvicina al gran finale con la Cena Sarda, con il ricercato menu del nostro chef Giorgio Sireus, del venerdì 30 sera, mentre la mattina del venerdì avrà uno spazio "bambini" con le prove ufficiali e il tour bancarella in centro storico. La consueta Cena Propiziatoria, ultimo emozionante evento, si terrà sabato 31 sera nella splendida cornice del Battistero. Sui volantini e locandine in distribuzione agli esercizi commerciali e diffusi sui sociali abbiamo predisposto un QR code per assicurare l'aggiornamento e fornire tutti i dettagli a coloro che vorranno seguirci nella settimana"
La settimana del Palio
Il tema di sfilata
Mensam optime preparatam siphis urceis ad vina fundenda auro purissimo et argento.Il banchetto regale di Roberto d’Angiò ad Asti. Il 10 agosto 1310 Roberto d’Angiò e la moglie Sancia imbandirono nel convento dei Francescani un convito regale per ingraziarsi la popolazione e le famiglie dei maggiorenti della città. Il cronista astese Guglielmo Ventura descrive tale banchetto in toni entusiastici, precisando che il cibo e le bevande erano serviti in stoviglie e coppe di purissimo oro ed argento. Il Trecento è l’epoca in cui il banchetto si propone di stupire gli ospiti e mostrare la potenza del padrone di casa: le mense erano riccamente apparecchiate con tovaglie che scendevano fino a terra; a tavola anche la più raffinata aristocrazia mangiava esclusivamente con le mani e lo stesso piatto e bicchiere servivano per almeno due persone. Le carni preferite erano quelle dei volatili perché si supponeva che, stando in cielo, fossero più vicini a Dio. Per analogia spirituale, le meno ambite erano quelle dei pesci, mentre erano escluse le verdure, alimentazione base del ceto più basso. A proposito delle stoviglie usate, va tenuto presente a questo proposito che l’oro nel Medioevo, oltre che segno di ricchezza, era considerato un metallo dalle virtù profilattiche e curative, in particolare per il cuore, in quanto per gli astrologi è il metallo che corrisponde al Sole.