/ Regione

Regione | 30 giugno 2025, 07:20

Pozzi agricoli, il Piemonte salva oltre mille impianti antecedenti il 1996

Approvata una modifica alla legge 22 del 1996 che elimina l'obbligo di separare i prelievi da falda superficiale e profonda, un costo insostenibile per molte aziende

L'assessore regionale all'Agricoltura, Paolo Bongioanni

L'assessore regionale all'Agricoltura, Paolo Bongioanni

Una modifica legislativa mette fine a un'incertezza durata quasi trent'anni per il mondo agricolo piemontese. Sono infatti salvi gli oltre mille pozzi per uso irriguo realizzati prima del 1996, che non dovranno più sottostare all'obbligo di separare i prelievi idrici da falda superficiale e profonda.

La svolta è arrivata con un emendamento alla legge 22 del 1996, su proposta presentata dal consigliere di Fratelli d’Italia Claudio Sacchetto e redatta in collaborazione con l’assessore regionale all’Agricoltura, Paolo Bongioanni.

La nuova norma, inserita nella Legge di riordino, è immediatamente in vigore senza la necessità di ulteriori provvedimenti attuativi, ponendo fine a una lunga serie di proroghe, l'ultima delle quali era scaduta a fine 2024. L'adeguamento avrebbe comportato per molte aziende agricole, spesso a conduzione familiare, spese ingenti, stimate nell'ordine di decine di migliaia di euro.

Soddisfazione è stata espressa dall'assessore Bongioanni, che ha sottolineato la natura della vecchia normativa. "Quella legge fu pensata ormai trent’anni fa nel contesto dell’epoca e soprattutto per i pozzi a uso industriale e civile, che vengono sfruttati 365 giorni l’anno, mentre quelli per uso irriguo agricolo vengono utilizzati al massimo per un paio di mesi", ha spiegato. "Per questo abbiamo recepito le richieste venute dal mondo agricolo e posto fine a questa situazione, consentendo alle nostre preziose risorse idriche un utilizzo razionale e normato una volta per tutte", ha aggiunto.

Anche Claudio Sacchetto, presidente della Commissione Agricoltura, ha commentato positivamente il risultato. "Abbiamo corretto, nel totale rispetto delle norme ambientali, una legge superata e inadeguata", ha dichiarato. Secondo il consigliere, il rischio di contaminazione tra le falde è minimo. "I nostri pozzi agricoli funzionano benissimo: come ben sanno i nostri agricoltori, la falda profonda da cui proviene l’acqua potabile è in pressione, l’acqua tende a salire e il rischio di contatto per percolatura dalla falda di superficie è minimo. Questa norma mette fine alle continue proroghe", ha concluso.

Redazione

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A GIUGNO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium