Attualità | 21 luglio 2025, 17:01

Asti, la CGIL contro l’omofobia: “Serve un cambio di rotta culturale”

Il sindacato esprime solidarietà a Patrizio Onori e denuncia un clima di crescente intolleranza verso la comunità LGBTQI+

Sede CGIL Asti

Sede CGIL Asti

La CGIL di Asti, è intervenuta con una nota ufficiale per esprimere solidarietà a Patrizio Onori – ex segretario della Fisac CGIL e noto attivista – e a suo marito, vittime nei giorni scorsi di un episodio di omofobia. Il fatto ha suscitato forte indignazione tra i rappresentanti sindacali e nella comunità LGBTQI+ locale.

Nel comunicato a firma di Arianna Franco, componente della Segreteria CGIL Asti, si legge un messaggio chiaro: “Basta omofobia. Atti intollerabili nei confronti della comunità LGBTQI+ non possono più essere ignorati o minimizzati”. La nota esprime “profonda frustrazione” per quello che viene definito un clima di arretramento sui diritti civili nel Paese, in particolare per quanto riguarda le persone LGBTQI+.

Il sindacato denuncia “atteggiamenti machisti, omofobi e intolleranti”, ritenendo che tali comportamenti siano “ampiamente tollerati e avvallati dalla classe dirigente”, con un impatto negativo anche sulle nuove generazioni. Per questo, la CGIL di Asti chiede un “cambio di rotta urgente” e un’assunzione di responsabilità anche da parte della classe politica locale.

L’appello è rivolto soprattutto alle istituzioni affinché mettano in atto interventi concreti, soprattutto sul piano educativo, per promuovere inclusione e rispetto sin dalle scuole.


 

Redazione

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Viviamo in un posto bellissimo

Davide Palazzetti

Chi sono in tre righe? Ci si prova.
Partiamo dal personale: marito innamorato e padre fortunato. Tergiversando poi su info tipiche da curriculum, amo il nostro territorio. Lo vivo come nostro anche se vi arrivo da Genova nel 2003. Mi occupo di marketing territoriale e promozione turistica con la piacevole consapevolezza di quanta bellezza ci circondi. Racconto un posto bellissimo, qui e su alcuni miei gruppi Facebook, nella certezza che una delle poche vie di riscatto dell’Astigiano sia riempirlo di turisti.

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