La FLC CGIL Piemonte alza la voce contro l’Ufficio Scolastico Regionale e si rifiuta di firmare il Contratto Integrativo Regionale sulla mobilità annuale del personale docente, educativo e ATA. A motivare il mancato accordo è l’assenza, secondo il sindacato, di un reale confronto con le Organizzazioni Sindacali. Nel mirino c’è in particolare il Direttore Regionale Fabrizio Manca Suraniti, accusato di non aver voluto aprire un tavolo di trattativa costruttivo.
"Una trattativa mai realmente avviata – dichiara la FLC CGIL in un comunicato diffuso il 18 luglio – con un unico incontro formale, durante il quale tutte le proposte di modifica e integrazione sono state ignorate". Secondo il sindacato, il contratto approvato dall’amministrazione regionale introduce norme peggiorative rispetto al contratto nazionale e penalizza fortemente i lavoratori del comparto scuola in Piemonte.
Una delle questioni più controverse è la legittimazione della prassi, ormai consolidata nella Regione, di istituire cattedre superiori alle 18 ore settimanali previste dal contratto nazionale. "In questo modo – denuncia la FLC – si impone ai docenti di lavorare oltre l’orario stabilito e, al contempo, si tolgono opportunità di impiego a numerosi insegnanti precari".
La segretaria generale della FLC CGIL Piemonte, Serena Morando, sottolinea il mancato ascolto da parte dell’amministrazione: «Volendo negoziare un contratto inclusivo e coerente con le regole generali, abbiamo avanzato proposte concrete. Ma Suraniti ha chiuso ogni porta al confronto».
Il contratto regionale avrà validità triennale e coinvolgerà migliaia di lavoratori della scuola. Nonostante l'importanza del documento, secondo il sindacato il direttore Suraniti non ha ritenuto necessario più di un incontro per discuterne con le parti sociali. "Un comportamento grave – afferma la FLC – che dimostra una gestione sbrigativa e autoritaria delle relazioni sindacali".
Il sindacato promette battaglia: "La nostra organizzazione non accetterà imposizioni in contrasto con le regole della contrattazione nazionale. Continueremo a difendere i diritti dei lavoratori, anche attraverso il supporto legale, per garantire trasparenza e giustizia".