Solo l’attesa di un riscontro tecnico e burocratico divide il Nizza da un importante riconoscimento. Infatti, come annunciato dall’associazione Produttori del Nizza, è stato avviato il processo per il riconoscimento del Consorzio del Nizza DOCG, il cui esito si avrà nel corso del 2026.
Una decisione presa insieme al Consorzio della Barbera d’Asti e dei Vini del Monferrato per segnare un traguardo decisivo per il futuro della denominazione, la cui tutela e promozione è oggi ripartita tra i due enti.
(In foto: il presidente dell’associazione Produttori del Nizza Stefano Chiarlo)
“Questo è un momento storico per tutti noi - commenta Stefano Chiarlo, presidente dell’associazione Produttori del Nizza - In poco più di vent’anni siamo passati dall’essere un piccolo gruppo di pionieri a un’associazione che oggi raccoglie quasi cento produttori. Abbiamo costruito insieme un’identità forte e ambiziosa, condividendo visione e sacrifici, e la nascita del Consorzio ci permetterebbe di compiere un ulteriore passo di crescita e di responsabilità. Sono commosso e felice perché questa scelta non riguarda solo il presente, ma soprattutto il futuro: significa dare al Nizza DOCG gli strumenti per crescere ancora, per custodire e raccontare il nostro territorio, e per attestarlo definitivamente tra le grandi denominazioni vinicole italiane”.
Una scelta, dunque, che si rivela più che mai strategica, condivisa all’unanimità dai produttori, desiderosi di dare sempre più forza e autorevolezza a una DOCG giovane, ma già riconosciuta e apprezzata a livello nazionale e internazionale.
L’associazione Produttori del Nizza
Nata nel 2002 con pochi soci, l’Associazione conta oggi 95 membri uniti da un forte spirito di appartenenza e un unico obiettivo, custodire e valorizzare i vini prodotti nei 18 comuni intorno a Nizza Monferrato.
Il percorso condiviso dai produttori, infatti, è sempre stato ambizioso, portando questo vino al riconoscimento nel 2000 della sottozona all’interno della Barbera d’Asti Superiore, al successivo ingresso nella DOCG Barbera d’Asti nel 2008 con un disciplinare più rigoroso, fino alla tappa fondamentale del 2014, con la nascita ufficiale della denominazione Nizza DOCG.
In aggiunta, il lavoro si è focalizzato anche sulla zonazione del territorio, realizzata con la collaborazione del cartografo Alessandro Masnaghetti, che ha portato alla mappatura dei cru, e ha lavorato per creare un gruppo coeso di produttori capaci di crescere insieme, puntando su qualità, identità e promozione condivisa.
Il Nizza DOCG, così, è diventato in due decenni una denominazione di riferimento, con una produzione in costante crescita (oltre 1.093.000 bottiglie vendute nel 2024, +5% rispetto all’anno precedente), un export del 55% e una presenza in oltre 40 mercati.