Si è tenuto oggi in Provincia l'incontro tra il sindaco (e presidente della Provincia) Maurizio Rasero e i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil, rappresentati rispettivamente dai segretari territoriali Luca Quagliotti, Stefano Calella (segretario aggiunto) e Armando Dagna. Al centro del confronto il futuro della sede astigiana di Konecta, azienda che si occupa di gestione clienti (call center) e che, all'inizio del 2024, ha assorbito l'attività della Comdata.
L'allarme dei sindacati
L'incontro si è reso necessario dopo che, venerdì scorso, le segreterie nazionali e regionali delle categorie sindacali Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil hanno lanciato l'allarme contro la chiusura delle sedi Konecta di Asti e Ivrea. Una presa di posizione arrivata a poche ore dall'incontro online durante il quale l'azienda ha presentato il piano industriale 2026 alle organizzazioni sindacali e alle rappresentanze sindacali unitarie e aziendali di tutte le sedi italiane.
Rasero: "Siamo tutti dalla stessa parte"
"Confronto cordiale con i sindacati, ha dichiarato il sindaco Rasero, siamo tutti dalla stessa parte ed insieme faremo tutto quello che è nelle nostre possibilità per evitare questo disastro sociale. Ho già parlato anche con il collega sindaco di Ivrea (Matteo Chiantore ndr) e ci siamo accordati per chiedere un incontro ufficiale al presidente della Regione, Alberto Cirio".
La preoccupazione per i lavoratori
Luca Quagliotti (Cgil) ha sottolineato la gravità della situazione: "Venerdì c'è stato un incontro nazionale sulla riorganizzazione, sul piano industriale, ed è venuto fuori che in Piemonte venivano chiuse le sedi di Asti e Ivrea". Il segretario ha evidenziato una particolarità critica: "Quella azienda è a prevalenza femminile e di part-time, quindi è chiaro che se ti sposti a Torino con 16 ore alla settimana è come dire 'licenziati'. Peraltro li spostano a Torino in via Andronico, ai margini della città verso Stupinigi: per arrivare devi prendere il treno e poi uno o due autobus".
Stefano Calella (Cisl) ha confermato che le categorie hanno aperto la procedura di sciopero.














