/ Economia e lavoro

Economia e lavoro | 10 dicembre 2025, 18:23

Crisi Konecta, oggi in Provincia incontro tra Rasero e i sindacati: "Faremo tutto il possibile per evitare il disastro sociale"

Il sindaco chiede un incontro urgente al presidente Cirio insieme al collega di Ivrea. Le categorie aprono la procedura di sciopero

Crisi Konecta, oggi in Provincia incontro tra Rasero e i sindacati: "Faremo tutto il possibile per evitare il disastro sociale"

Si è tenuto oggi in Provincia l'incontro tra il sindaco (e presidente della Provincia) Maurizio Rasero e i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil, rappresentati rispettivamente dai segretari territoriali Luca Quagliotti, Stefano Calella (segretario aggiunto) e Armando Dagna. Al centro del confronto il futuro della sede astigiana di Konecta, azienda che si occupa di gestione clienti (call center) e che, all'inizio del 2024, ha assorbito l'attività della Comdata.

L'allarme dei sindacati

L'incontro si è reso necessario dopo che, venerdì scorso, le segreterie nazionali e regionali delle categorie sindacali Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil hanno lanciato l'allarme contro la chiusura delle sedi Konecta di Asti e Ivrea. Una presa di posizione arrivata a poche ore dall'incontro online durante il quale l'azienda ha presentato il piano industriale 2026 alle organizzazioni sindacali e alle rappresentanze sindacali unitarie e aziendali di tutte le sedi italiane.

Rasero: "Siamo tutti dalla stessa parte"

"Confronto cordiale con i sindacati, ha dichiarato il sindaco Rasero, siamo tutti dalla stessa parte ed insieme faremo tutto quello che è nelle nostre possibilità per evitare questo disastro sociale. Ho già parlato anche con il collega sindaco di Ivrea (Matteo Chiantore ndr) e ci siamo accordati per chiedere un incontro ufficiale al presidente della Regione, Alberto Cirio".

La preoccupazione per i lavoratori

Luca Quagliotti (Cgil) ha sottolineato la gravità della situazione: "Venerdì c'è stato un incontro nazionale sulla riorganizzazione, sul piano industriale, ed è venuto fuori che in Piemonte venivano chiuse le sedi di Asti e Ivrea". Il segretario ha evidenziato una particolarità critica: "Quella azienda è a prevalenza femminile e di part-time, quindi è chiaro che se ti sposti a Torino con 16 ore alla settimana è come dire 'licenziati'. Peraltro li spostano a Torino in via Andronico, ai margini della città verso Stupinigi: per arrivare devi prendere il treno e poi uno o due autobus".

Stefano Calella (Cisl) ha confermato che le categorie hanno aperto la procedura di sciopero.

Betty Martinelli

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A NOVEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium