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Attualità | 24 maggio 2019, 18:52

È astigiano lo scienziato psicopatologo che ha scoperto l'importanza dei neuroni responsabili del suicidio

È Fabrizio Pace, criminologo, psicologo e psicoterapeuta, responsabile scientifico del progetto capofila che ha condotto studi importanti che mettono in relazione una particolare area dell'encefalo a determinati comportamenti umani

È astigiano lo scienziato psicopatologo che ha scoperto l'importanza dei neuroni responsabili del suicidio

Un progetto scientifico di rilevanza nazionale e internazionale dietro la figura professionale di Fabrizio Pace, criminologo, psicologo e psicoterapeuta, ma anche sindaco di Isola d'Asti, ricandidatosi per un nuovo mandato a capo della lista “Nuova Energia per Isola d’Asti” e aspirante Consigliere regionale per la lista civica “Sì per Chiamparino”. Pace, infatti, è il responsabile scientifico del progetto capofila che ha condotto studi importanti che mettono in relazione una particolare area dell'encefalo a determinati comportamenti umani. 

Nello specifico, nel corso di questi studi sono stati confrontati 12 cervelli di individui morti per suicidio con 12 cervelli di individui morti per altre cause, in età compresa tra i 18 e i 65 anni. Dalle analisi è emerso come una particolare area encefalica (corteccia prefrontale) - con il suo particolare patrimonio neuronale (Neuroni Inibitori, Calretinina e neun-n)- possa essere la responsabile degli atti anti-conservativi. Più semplicemente: dietro alla scelta di suicidarsi si nasconderebbe una particolare area dell'encefalo. Si tratta di una scoperta dalla portata rivoluzionaria, che potrebbe portare importanti sviluppi. Conoscendo quest'area si potrebbe, in futuro, agire su di essa ed evitare- o quantomeno cercare di arginare- atti purtroppo molto diffusi come quelli anti-conservativi. 

Il gruppo di ricerca è composto da tre giovani Ricercatori in possesso di differenti competenze. Il progetto ha avuto origine da uno studio pilota elaborato nel corso del Dottorato di Ricerca presso l’Università Politecnica delle Marche della dott.ssa Eva Montanari, Medico Legale, sotto la direzione del Prof. Adriano Tagliabracci che da anni è impegnato in attività forensi con particolare interesse per la Biologia Molecolare e le sue applicazioni in campo forense e clinico.

A questo progetto hanno lavorato la dott.ssa Maria Paola Bonasoni, anatomo-patologa, dell’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia e il dott. Fabrizio Pace. 

Un farmaco che potrebbe evitare il suicidio 

Il dott. Fabrizio Pace, che ha condotto parte di questo lavoro presso il Polo Universitario UNI-ASTISS, si dichiara molto cauto ma “si potrà ipotizzare la creazione di un farmaco che agisca più selettivamente sui Neuroni inibitori, che utilizzano come neurotrasmettitore il GABA e cioè aumentando il circuito dei neuroni inibitori; riducendo le reazioni di autoaggressività, si dovrebbe riuscire ad evitare il suicidio”.

Il dott. Francesco Scalfari, direttore del Polo Universitario UNI-ASTISS si esprime positivamente “in quanto lo studio si basa su un approccio ampiamente interdisciplinare, in questo caso posto all'intersezione tra scienze biomolecolari, medicina, neuroscienze e psicologia, che il Polo Universitario apprezza e sostiene in tutte le iniziative proposte”.

Per supportare le analisi sono stati necessari circa 44mila euro. Il progetto è stato avviato anche grazie al contributo della Fondazione C.R.T. 

Il dott. Fabrizio Pace conclude “non posso che ringraziare pubblicamente la Fondazione C.R.T. per aver creduto in questo progetto e intrinsecamente nel complesso lavoro che si trovano a fare molti giovani ricercatori italiani come noi, in questo periodo storico dettato dalle scarse risorse economiche destinate alla ricerca da parte dello stato. Un sentito grazie”. 

cpe

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