In Consiglio comunale ad Asti arrivano le dimissioni del consigliere di Uniti si può, Giuseppe Passarino.
Il consigliere ha chiesto di essere esonerato perché, si legge in una nota stampa, "giudico impercorribile, continuare a svolgere questa mansione in una situazione così indolente e senza prospettive".
Passarino, che nel corso degli anni ha ricoperto altri amministrativi (fu assessore allo Sport dal 2002 al 2006), non vede, pur nel diverso "gioco delle parti" un lavoro tra maggioranza e minoranza a favore della città.
Secondo il consigliere "Manca il rispetto reciproco e l'ascolto. In più di un'occasione ho avuto modo di chiedere la convocazione di commissioni, per impostare un lavoro propositivo al loro interno, mentre si è mantenuto un semplice compito di ratifica su decisioni prese da altri. Anche alcune scelte dell’Amministrazione non hanno favorito queste esigenze, dalle fotocopie degli atti amministrativi negate, alla mancanza di disponibilità nell’accogliere emendamenti in fase di bilancio sull’aumento delle tariffe"
"Da parte del Sindaco - continua l'ormai ex consigliere - una falsa disponibilità all’ascolto, che si è tradotta, in tutte le occasioni in cui prospettava un sollecito ad essere propositivi, in un alcunché di quanto sentito, ad eccezione di alcune pratiche dove, visto l’incalzare della opinione pubblica, era più il desiderio di apparire aperto che quello di aver preso in considerazione le proposte della minoranza".
Insomma secondo Passarino mancherebbero le azioni, ma anche il rispetto dei pensieri divergenti, ma " vige l’ordine del silenzio"
"Ai Consiglieri di maggioranza avevo chiesto, nella fase dibattimentale di una pratica sulle partecipate nell’ultimo Consiglio Comunale, di esprimere un parere sull’ASP e sulle prospettive future, un confronto e una condivisione delle perplessità e dei dubbi, ma non uno è intervenuto.
Nel rapporto personale con alcuni Consiglieri di maggioranza, questo confronto è risultato possibile, ma il timore di essere scambiati, per contestatori, non ha permesso loro, di potersi esprimere come avrebbero voluto".
"Ho, da sempre creduto, lo sfogo di Passarino, in consiglieri preparati sulle pratiche e non disposti a svolgere solo un ruolo di comparse per garantire l’approvazione delle pratiche. Mi dispiace ma non sono più disposto a perdere il mio tempo nel continuare a dire delle cose senza essere ascoltato. Quando scelsi di candidarmi e successivamente, visti i risultati, partecipare al Consiglio Comunale come Consigliere avevo nei miei obiettivi, quello di cercare di creare non solo un rispetto tra realtà opposte, ma cercare, attraverso il dialogo, una volontà di presentare un modo nuovo di vivere il Consiglio, ispirandomi anche ad un Ordine del Giorno sulla fraternità approvato nella precedente consiglia tura, ma è stato un muro di gomma".
E poi i fatti dell'ultimo consiglio dove Passarino si è "scoperto capace di prendere a male parole un consigliere di maggioranza", reazione sicuramente inaspettata anche da lui stesso.
"Ho capito che questo è un ambiente in cui, più che essere un membro della minoranza, occorre essere un rappresentante dell’opposizione a cui è demandato il ruolo di controllore, di denuncia di quanto non realizzato, dove risulta inammissibile votare a favore di una proposta della maggioranza e altrettanto, dalla parte opposta, ad una della minoranza".E
E conclude:"È venuta l’ora di lasciare ad altri con meno ritrosie e più capacità , senza scendere a compromessi, di alternare al dialogo formale, una nuova e forte capacità di denuncia delle incapacità di questa Amministrazione a sviluppare un progetto globale sulla città e dell’immodestia di molti dei suoi rappresentanti".