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Al Direttore | 21 febbraio 2020, 16:30

"Su Asp la maggioranza è confusa", ad affermarlo il Movimento 5 Stelle con Massimo Cerruti

"Non c'è identità di vedute nè sul passato nè sulle cause del problema"

"Su Asp la maggioranza è confusa", ad affermarlo il Movimento 5 Stelle con Massimo Cerruti

Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma cel capogruppo M5S Massimo Cerruti

Dopo l’ormai famosa Supercazzola del Sindaco in Consiglio Comunale su ASP ora arrivano agli organi di informazione anche le posizioni degli altri gruppi di maggioranza. Il quadro complessivo che ne esce non è migliore, piuttosto sconfortante e fatto di contraddizioni e paradossi.

Il Movimento Civico Galvagno sostiene infatti come spendere energie sul “passato” con il suo carico di contenzioso, il litigio in corso, le beghe burocratiche e politiche sia poco utile e forse anche sbagliato. Belle parole per chi legge tese a nascondere la polvere sotto il tappeto ma i ricorsi al Tar che la loro Amministrazione ha accumulato in serie e ancora di più le pronunce dell’Autorità Anticorruzione non è che si possono cancellare così con un colpo di spugna, se ne dovrà per forza tenere in conto.

Paradossale poi, parlando invece di “futuro”, laddove affermano che tutto è legato all’individuazione di un “piano di sviluppo industriale” e si pongono domande del tipo “al Comune di Asti interessa mantenere la proprietà di questa azienda? Qual è il piano di sviluppo che l’Amministrazione ha in mente e in tale piano qual è il ruolo di Asp? Cosa diremo a chi ci chiederà quali indirizzi abbiamo dato o quali indirizzi vorremo dare, seppur tardivamente, alla nostra azienda ?”

Ammettendo loro stessi il carattere “tardivo” della loro azione, lo sanno Galvagno ed i suoi seguaci che da quasi tre anni stanno amministrando la Città e che proprio a loro competeva dare risposte celeri a quegli interrogativi che ora scoprono come l’acqua calda? Oppure questi comunicati stampa sono un segnale di disapprovazione circa l’operato del “loro” Sindaco e una sorta di avvertimento a mezzo stampa?


In merito poi la situazione di attuale criticità e le cause i gruppi di maggioranza hanno vedute molto diverse. I Fratelli d’Italia infatti dichiarano come “nel 2015 i patti parasociali, che gestiscono i rapporti tra i soci pubblico-privato all’ interno di ASP, hanno sbilanciato notevolmente a favore del socio privato i poteri di governante” e ribadiscono pure “una situazione di forte sbilancio a favore del socio privato dovuto tutto ai patti parasociali risultati molto vessatori per la parte pubblica”.

Il Gruppo Galvagno in merito ha opinione esattamente opposta e cioè che: chi ci ha rappresentati nelle precedenti amministrazioni, ha costruito con i soci privati un rapporto […] garantendo al Comune autorevolezza e una forte capacità di indirizzo facendo valere il proprio peso all’interno dell’azienda…”. Addirittura… E’ certamente comprensibile che Galvagno difenda il passato, qualunque esso sia con le sue eventuali rogne, lui nel passato c’era sempre... Salvo però poi contraddirsi e dover ammettere subito dopo come “…i patti parasociali, che a nostro giudizio andrebbero riequilibrati a favore del socio pubblico

Insomma, dopo quasi tre anni di assoluto silenzio e inerzia sul tema, ora esternano e purtroppo le nostre preoccupazioni aumentano ancora di più. Ora tutti improvvisamente parlano di contratti di servizio scaduti, piani industriali al palo, patti parasociali da rinnovare, tavoli e dialoghi da aprire ma nei mesi e anni precedenti dov’erano? Lamentano di pareri legali da azzeccagarbugli e pareri tecnici che rendono soffocante la burocrazia ma chi li ha richiesti? E chi ha deciso di spendere denaro per commissionarli se non loro stessi?

Tempo se ne è perso già troppo e per il bene di tutti ci auguriamo vivamente che alle tante parole segua presto, seppur tardivo, qualche fatto. Ad oggi però va constatato che l’attuale Amministrazione Comunale continua ad avere poche idee ma molto confuse, tipiche di una coalizione in cui ciascuno dice la sua senza una precisa identità di vedute né sul passato e sulle cause del problema, né sull’analisi della situazione attuale e delle possibili soluzioni future.

Si continua a ripetere come un mantra solo cronistorie, criticità e domande prive di risposta e, ironia della sorte, l’unico silenzio che perdura è proprio quello dell’Assessore alle Partecipate in carica.

Massimo Cerruti

Al direttore


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