Un risveglio surreale, con la conferma che il Decreto del Presidente del Consiglio ha dichiarato ufficialmente che Asti e l'Astigiano è zona con "restrizioni".
In attesa di conoscere meglio disposizioni e attuazioni (a mezzogiorno ci sarà un ulteriore incontro in Prefettura), un giro per la città ci permette di conoscere la situazione e, soprattutto le reazioni.
Mentre questa mattina alle 9 il sindaco di Asti arrivava in Prefettura per un primo incontro, i bar iniziavano a fare i conti con le nuove disposizioni. Qualcuno ha appeso un cartello chiedendo agli avventori collaborazione "affinché siano evitati assembramenti e garantita la distanza minima". Al bar La Piazzetta di piazza Primo Maggio, il titolare fa i conti con diversi giorni di ripercussioni sul proprio lavoro e una perdita di almeno il 20 per cento in meno.
Salvatore Viggiani, il titolare, che ha anche il Caffè Mania di corso Torino, spiega che i clienti provano a rispettare le regole. Daniela, agguerrita barista è decisa nel far rispettare le regole:"Se al banco vedo qualche persona troppo vicina, la faccio accomodare al banco con decisione, ma alcuni sembrano fregarsene".
Davide Ragucci del bar "Portici Rossi"pensa sia una decisione giusta e che per arginare i contagi, le persone devono imparare e a rispettare delle regole:"Noi però viviamo soprattutto con gli aperitivi dopo le 18, non so come faremo". E sulla disinfezione:"Noi da sempre effettuiamo la disinfezione nei nostri ambieni, ora vorremmo tenere anche dei dispenser per i clienti ma è difficile trovarne".
Sconcertato anche Daniele Borca del bar Cocchi:"Per noi la chiusura delle 18 è davvero problematica. Penso che non potrò organizzare il turno fino alle 18 e deciderò di chiudere alle 15. Ad Asti questa norma non ha senso. Oggi abbiamo comunque incassato il 60 per cento in meno rispetto alle altre domeniche".
Il centro commerciale Il Borgo oggi è chiuso, ma è aperta l'Esselunga (chefa entrare a scaglioni) e, così come il Mercatò e il Carrefour Express di piazza Alfieri sono presi d'assalto. Persone con carrelli stracolmi con la paura di non trovarsi con i beni di primo consumo, anche se non ci saranno assolutamente problemi per gli approvvigionamenti, cercando di usare, naturalmente regole e buon senso.
Alla piccola edicola di piazza Alfieri, si entra "uno alla volta".
Un medico, intercettato mentre si reca al lavoro all'ospedale, fa sapere che la direzione sta predisponendo i pass per potersi spostare con tranquillità. "Lavoriamo per il bene di tutti e non per creare disagio".