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Curiosità | 17 febbraio 2019, 14:30

Corri Forrest, corri! Per le Colline Alfieri si aggira il Forrest Gump di Revigliasco, Mario Perosino

Riceviamo e volentieri pubblichiamo un interessante servizio di Aldo Cerot Marello sulla storia di Mario Perosino, di Revigliasco, la cui corsa è diventata simbolo del paese

Mario Perosino

Mario Perosino

Immagino che molti dei viaggiatori che percorrono regolarmente la Provinciale che da Asti porta a  Revigliasco, prima di inoltrarsi tra gli splendidi panorami delle Colline Alfieri, abbiano almeno una volta incontrato sul loro cammino un personaggio particolare, un "podista" solitario del quale si è già impadronita la fantasia popolare, definendolo di volta in volta il "Forrest Gump" del Tanaro oppure il "Filippide" di Revigliasco, a ricordo del leggendario guerriero che portò ad Atene la notizia della vittoria greca contro l'esercito persiano, percorrendo i 42195 metri dalla piana di Maratona, come è chiamata ancora oggi la più prestigiosa gara olimpica. 

L'atleta in questione si chiama Mario Perosino, nato a Revigliasco d'Asti nel 1956, qui residente in una casa a pochi metri dalla piazza principale: nel 1974 si è laureato in Lettere presso la facoltà di Magistero dell'Università di Torino ed ora fresco pensionato di banca. Personaggio poliedrico, nutre molteplici interessi che riesce a gestire in modo ottimale: ama la letteratura americana, soprattutto il "noir" e poi, naturalmente, il jazz, lo swing, il pop, la riscossa nera attraverso l'hard-pop e il free. 

Ma soprattutto, come direbbe il mio amico Antonio "un uomo fatto a mano", per il suo singolare modo di vita che vede nella corsa all'aperto un tassello decisivo della sua formazione. 

"Correre per me non è e non sarà mai un hobby né un divertimento, come molti lasciano a intendere: è molto di più, un'esigenza quasi maniacale che mi ha dato il tempo e l'opportunità di pensare per superare trascorsi momenti di difficoltà, soprattutto sul lavoro e che, a distanza di tempo, mi aiuta ancora oggi a tenermi in forma ad essere felice".

A questo punto si ferma per prendere fiato e mi confida: "In fondo è una scelta personale, silenziosa, che non disturba, costa poco e non inquina e quindi...". E scoppia in una sonora risata quasi a giustificare le sue conclusioni. 

Molti suoi amici gli rimproverano l'eccessiva "staticità" dei suoi percorsi, sempre uguali, nonostante l'ambiente variegato capace di offrire ben altre soluzioni alla sua fantasia creatrice. Lui risponde sulla sua presunta "cocciutaggine" citando il personaggio principale del film americano "Smoke", tratto da un racconto di Paul Austen, magistralmente interpretato da Harvey Keitel/Auggie Wren nei panni di un fotografo che da 10 anni tiene l'obiettivo fisso all'ingresso del suo negozio, incurante dei cambi di tempo e dei personaggi: alle domande degli stolti e degli intriganti risponde in questo modo: "Se non ti prendi il tempo di vedere non riuscirai mai a guardare nulla". 

Anche Mario ripercorre gli stessi spazi e gli stessi sentieri ma come si fa a non gioire di fronte all'odore dell'erba appena tagliata o vedere, in estate, uno stormo di uccellini che piluccano i chicchi di grano sulla stoppia: guardare le foglie in autunno che cambiano colore a ogni ora disegnando tavolozze da far invidia anche al più geniale paesaggista: oppure sentire, in inverno, la neve scricchiolare sotto i piedi durante il disgelo per non parlare della fioritura dei ciliegi, in primavera, un tempo vanto della cultura del paese. 

A questo punto ti accorgi che ha ragione lui, per il suo modo di vivere la sua storia che continua a scrivere nel silenzio delle sue corse sperando di affidarla ai posteri, se avranno intenzione di riproporla. Nella storia di Revigliasco Mario è già entrato per diritti acquisiti. 

 

Aldo Cerot Marello

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