Lo scorso anno la prima edizione de "La Dolce Valle" fu evidentemente di buon auspicio sin dal suo evocativo "claim": "Alba e Asti dolcemente insieme".
Quella più volte auspicata unità di intenti nella promozione delle eccellenze di un territorio che dal 2014 – dal riconoscimento di Doha – si muove sotto l'unica insegna dell'Unesco, prese infatti concretamente le mosse dal weekend di degustazioni, laboratori, mercatini, giochi, incontri e tavole rotonde organizzato sulla direttrice che collega le due città, storiche nemiche oggi accomunate dai favori di un turismo che cerca il bello nell’unicità dei loro paesaggi come in una tradizione enogastronomica che ha pochi eguali in Italia e nel mondo.
Proseguita sotto le cento torri albesi nell’ambito della sua Fiera Internazionale del Tartufo Bianco, quella collaborazione è intanto culminata nella fusione delle rispettive aziende di promozione turistica, ora impegnate a fare conoscere specialmente oltreconfine l’offerta delle colline di Langhe, Roero e Monferrato sotto il cappello di un’unica Atl.
Tanto piacque la varietà di proposte inserita nell’intenso weekend promosso alla fine del marzo scorso dall’omonima associazione organizzatrice che i suoi partner (principalmente i due Comuni, insieme al Consorzio dell’Asti, all’Associazione Produttori Miele Piemonte e al Consorzio Tutela Nocciola Piemonte) hanno da subito pensato a come strutturare una seconda edizione, che però verrà celebrata soltanto nel maggio 2020.
Novità per molti versi annunciata e giustificata col ritardo nella pubblicazione dei nuovi bandi Fesr (che lo scorso anno ne finanziarono in buona parte le iniziative), il rinvio de "La dolce Valle" all’edizione già programmata per il maggio 2020 è stato formalizzato nel corso di un incontro tenutosi ieri, lunedì 13 maggio, presso la sede della Vignaioli Piemontesi a Castagnito.
Nelle vesti del padrone di casa, il direttore del Consorzio dell’Asti Giorgio Bosticco (al suo fianco anche il presidente dell’ente di tutela, il moscatista di Castiglione Tinella Romano Dogliotti) e il direttore artistico della manifestazione, il giornalista astigiano Sergio Miravalle, hanno illustrato le ragioni del rinvio, ma spiegato anche come la manifestazione tornerà il prossimo anno con un format rivisto e prolungato: non si guarderà più alla fine di marzo, come per la prima edizione, ma al mese di maggio, anche per meglio incontrare i favori del meteo.
Mentre i suoi eventi non verranno più concentrati in un unico affollato weekend di proposte in contemporanea nelle due città, ma calendarizzati lungo due fine settimana di appuntamenti, così da poterli alternare tra gli storici palazzi astigiani e le sedi espositive albesi.
"Potenzieremo quello che rimarrà un progetto essenzialmente rivolto al pubblico, a partire da quello che in questo territorio vive e che ancora troppo spesso ne ignora gli elementi di dolcezza – ha spiegato Miravalle –. Moscato d’Asti, nocciole e miele rimarranno i pilasti della manifestazione, insieme alle tante altre specialità che rappresentano una ineguagliabile ricchezza e l’espressione di un valore, la dolcezza, che forse oggi non è molto di moda, ma che forse sarebbe invece bene richiamare in ogni campo, dalla cultura e fino persino alla politica, come a una speranza per il futuro".
L’esigenza di meglio valorizzare le bellezze di un territorio meraviglioso è stata richiamata dai rappresentanti delle due amministrazioni comunali, l’assessore astigiano alle Manifestazioni Loretta Bologna e il collega albese Gigi Garassino, che hanno poi lasciato la parola alla squadra incaricata di proseguire sulla buona strada avviata poco più di un anno fa con questa nuova proposta di promozione.
La manifestazione è stata infatti affidata ad Expo Turist Alba, realtà sotto al cui cappello l’Associazione Commercianti Albesi, la società di comunicazione – anch’essa albese – Wellcom e la Uniart di Roddi da anni contribuiscono ai successi della Fiera Internazionale del Tartufo. "Una squadra rodata – ha spiegato Marco Scuderi, dirigente Aca, vicepresidente dell’Ente Fiera albese e direttore dell’Enoteca Regionale Piemontese Cavour di Grinzane – che lavorerà per proseguire al meglio questa nuova avventura del gusto legato a questo splendido territorio".