Da novembre scatta la nuova modalità di prenotazione di alcune visite mediche specialistiche fornite dal servizio sanitario astigiano.
Dall'accesso tramite il 'tempo zero' all'ospedale cittadino, in vigore da oltre dieci anni, si passa all'assegnazione delle classi di priorità per undici specialità (otorinolaringoiatria, chirurgia maxillo facciale, ortopedia, cardiologia, oculistica, dermatologia, gastroenterologia, rx torace, ecografie).
UN PASSAGGIO GRADUALE
Il passaggio però sarà graduale. Il via il 18 novembre da Gastroenterologia, Dermatologia, Ortopedia e Otorinolaringoiatria (mentre per Urologia e Neurologia la modalità di accesso era già cambiata a luglio scorso).
Lo step successivo scatterà il 16 dicembre, quando la nuova modalità sarà estesa anche alla Chirurgia maxillo facciale, Cardiologia e Oculistica.
Durante l'ultimo mese di ottobre i posti disponibili col 'tempo zero' sono stati oltre 2.700 in totale, suddivisi nei sette reparti di cardiologia (500 posti), dermatologia (530), ortopedia (469), otorino (441), oculistica (379), chirurgia maxillo (345) e gastroenterologia (84).
Come anticipato, l'accesso diretto è destinato a lasciare il posto all'assegnazione (da parte del medico di famiglia ndr) di una delle quattro classi di priorità,'UBDP':
LE CLASSI
'U' sta per urgente, perché la visita deve essere garantita entro 72 ore;
'B', breve per indicare che la prestazione deve essere effettuata entro i 10 giorni;
Classe 'D', differibile, ma entro i 30 giorni per le prime visite (entro i 60 giorni per le prestazioni diagnostiche);
Classe 'P', programmabile, non urgente che include le prestazioni programmate di approfondimento e controllo.
Questa nuova formula dovrebbe evitare ai cittadini di raggiungere l'ospedale di Asti all'alba per assicurarsi la visita o, ancora peggio, che pur presentandosi molto presto agli sportelli, non si riesca a ottenere la prestazione a causa di un eccessivo numero di utenti.
"Il 'tempo zero' a suo tempo - spiega il Commissario generale dell'Asl di Asti Giovanni Messori Ioli - era stato un'innovazione importante per Asti, una modalità di erogazione delle prestazioni molto apprezzata e che ha dato risultati importanti ma che, a distanza di dieci anni, ha necessità di aggiornamenti per stare al passo con i tempi".