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Sanità | 06 marzo 2020, 13:36

L’appello dell’AVIS: i timori per il coronavirus non fermino le donazioni

“Sono state adottate – spiega il responsabile sanitario AVIS Asti – tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza dei donatori”

L’appello dell’AVIS: i timori per il coronavirus non fermino le donazioni

“Per quanto anche i nostri donatori abbiano risentito di momenti di incertezza e si sia registrato un lieve calo di presenze presso la sede ospedaliera, il bisogno di sengue non si ferma. Lo ha affermato il dottor Paolo Ercole, responsabile sanitario dell’AVIS di Asti.

“Avis e l’intero Sistema Trasfusionale Italiano, secondo le indicazioni del Centro Nazionale Sangue, hanno adottato misure più restrittive per l’accesso alla donazionespecifica il dottor Ercole – Controllo della temperatura corporea, anamnesi epidemiologica più approfondita circa i luoghi frequentati, senza prevedere ulteriori accertamenti oltre a quelli già in essere per la sicurezza del donatore e del ricevente”.

“Ogni giorno – prosegue - il Sistema Sangue Nazionale monitora la situazione epidemiologica e dal 3 marzo è ridotto da 28 a 14 giorni il periodo di sospensione per coloro che hanno frequentato le cosiddette zone rosse’”’

In merito alle possibili conseguenze di una flessione delle donazioni il medico specifica che “La prima e la più preoccupante è rappresentata dal rischio di non poter mantenere al sistema trasfusionale nazionale il fondamentale equilibrio tra disponibilità di unità di sangue e necessità dei pazienti”.

Pertanto, i donatori astigiani sono invitato a Presentarsi con tranquillità alla donazione, sia in Ospedale che presso le nostre Unità di Raccolta: l’autoemoteca è sempre presente ogni venerdì in piazza Alfieri e nei giorni festivi sul territorio provinciale. Oggi è necessario contribuire anche alle carenze delle cosiddette ‘zone rosse’ dove le donazioni sono temporaneamente sospese, quindi è più che mai importante donare e credo che il volontariato del sangue non verrà meno allo spirito solidaristico che lo contraddistingue. Voglio sottolineare che le attività sanitarie di donazione e raccolta del sangue sono livelli essenziali di assistenza che garantiscono la continuità del supporto trasfusionale ogni giorno a oltre 1800 pazienti”.

“I provvedimenti adottati dalle Autorità competenti – conclude il medico – sono misure indispensabili per limitare il più possibile eventuali contagi e devono essere condivise e rispettate da tutti, nell’interesse di ciascuno e di tutta la collettività. Ma non devono generare immotivate paure: vi aspettiamo per la donazione”.

Redazione

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