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Attualità | 18 marzo 2020, 17:38

La "coppia che scoppia": il rischio da scongiurare in quarantena. Che fare?

Convivenza h24, "segregazione" negli spazi domestici, condivisione totalizzante. Un po' di consigli dall'esperta, la psicoterapeuta Sara Padovano, per evitare che le coppie vadano in crisi o scoppino durante la quarantena nell'emergenza Coronavirus

La "coppia che scoppia": il rischio da scongiurare in quarantena. Che fare?

Se è vero, come sostiene il saggista americano John Gray, che “gli uomini vengono da Marte e le donne da Venere”, è già di per sé un’impresa riuscire a farli stare pacificamente sotto lo stesso tetto per alcune ore al giorno. Se poi la prospettiva è quella di dover restare chiusi in casa per ancora chissà quante settimane a causa del coronavirus, i nervi di tutti, anche delle coppie più felici, sono messi a dura prova. Figuriamoci poi la relazione vacilla e la prospettiva è quella di dover restare chiusi in casa per ancora chissà quante settimane – non a caso ad Albenga, dopo pochi giorni di “cattività, marito e moglie hanno finito per mettersi le mani addosso e costringere i carabinieri a intervenire -. Insomma, cosa si può fare per evitare che la coppia scoppi al tempo del Covid-19? Lo abbiamo chiesto a un’esperta, la psicoterapeuta e sessuologa Sara Padovano, che sulla Voce di Genova cura anche la rubrica Sex Pills.

Psicologicamente che cosa significa per una coppia dover stare tutto il giorno in casa insieme?

Prima di riflettere sulla relazione, è importante pensare in termini individuali, in quanto la coppia diventa, per così dire, la piazza di ciò che accade dentro di noi e che, al limite, si amplifica. Quindi se soffriamo la costrizione e vivere a stretto contatto con altri è una forzatura, è difficile trovare un equilibrio col partner, anzi, quello che proviamo può peggiorare. In generale, poi, la costrizione mette a dura prova anche chi in coppia sta bene, perché il periodo è difficile per tutti, e ancor di più se si hanno i bambini, che devono essere gestiti per tante ore: questo di per sé è molto stressante.

Quindi le coppie già in crisi rischiano la rottura definitiva?

Immaginiamo il legame come una catena fatta di tante maglie, con qualcuna più usurata, che non chiude bene: andare a lavorare, a giocare a calcetto con gli amici o a prendere l’aperitivo con le colleghe può servire a non metterle troppo alla prova. Invece la convivenza forzata fa venire i nodi al pettine e ci rende sclerotici nella misura in cui la nostra vita di coppia ha già maglie non più ottimali. Quindi tutti in questo momento abbiamo una gestione della nostra stabilità emotiva più difficoltosa – come accade anche a chi sta da solo – ma se la coppia funziona poco è molto più probabile che le problematiche si aggravino e che quindi chi è già in crisi scoppi, perché anche quelle che vanno d’accordo, se non adottano le giuste misure, sono a rischio.

Come si può evitare, allora, che in quarantena la coppia scoppi?

Per stare bene in questa situazione forzata ci vogliono degli antidoti. Prima di tutto bisogna ritagliarsi degli spazi: non vivere in simbiosi e non stare tutto il giorno insieme nella stessa stanza facendo le stesse attività. Inoltre si deve lavorare sull’equilibrio individuale, visto che è il primo ad andare in crisi, per cui occorre dare un senso alle giornate in casa: niente pigiama, perché siamo in quarantena, ma non malati, ma vestiamoci e facciamo attività, cercando di ricostruire una quotidianità, per quanto possibile, che si avvicini alla nostra giornata tipo. Inoltre, come ci insegna John Gray, uomini e donne hanno bisogni diversi, che se non vengono gestiti in modo diverso creano conflitto. Questi bisogni sono lo spazio per gli uni e il tempo per le altre. Quindi gli uomini devono avere uno posto in cui stare in solitudine e rilassarsi, perché quando sono nella “caverna” metaforica, riproducono la quantità di testosterone di cui hanno bisogno per essere in equilibrio. Le donne, invece, necessitano di tempo: da dedicare al compagno e ai figli e, viceversa, per essere ascoltate. In questo modo producono ossitocina, l’ormone che serve al loro equilibrio psico-fisico. Quindi, care donne, lasciate gli uomini tranquilli in una “caverna”, ma non tutto il giorno e in pigiama, altrimenti non si riequilibrano, ma si imbruttiscono, e voi, uomini, dedicate del tempo di qualità alla vostra compagna.

E chi invece ha una storia extraconiugale come si sente senza questa “via di fuga”?

Chi ha l’amante è già abituato a non averla, o averlo, a disposizione in qualsiasi momento in cui vorrebbe, quindi si tratta di una costrizione, un po’ più ampliata, in uno stato che già vive. Certo che anche quei momenti vengono meno, ma c’è sempre il sex dating, e molti gestori danno giga illimitati, quindi usate la creatività! Oppure provate a vedere se con la o il partner riuscite a ricostruire qualche momento che fino ad oggi avete vissuto solo con l’amante: potrebbe essere un’opportunità.

La coppia felice si può rafforzare nella costrizione?

Se la coppia e le persone sono particolarmente in equilibrio, possono condividere la sofferenza, ma con le stesse regole di prima: niente simbiosi e dedicare il tempo a fare quello che in genere non riusciamo a fare. Per esempio progettare insieme qualcosa di piacevole. Il coronavirus finisce, quindi proiettiamoci in una prospettiva futura, che è un antidoto importante.

Medea Garrone

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