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Politica | 06 maggio 2020, 14:28

"Trasformiamo la rabbia in energia positiva. In Piemonte ripartenza con maggiore prudenza"

Intervenendo alla trasmissione 'Mi manda Rai Tre', il governatore ha ricordato gli 88 milioni di euro a favore di parrucchieri, estetisti, bar e ristoranti: "La garanzia sono gli imprenditori e la loro capacità di ripartire"

Il presidente Cirio ritratto in una foto d'archivio

Il presidente Cirio ritratto in una foto d'archivio

"Il lockdown ha influenzato il modo di guardare il futuro non solo da parte delle imprese, ma anche delle famiglie. C'è tanta rabbia, ma noi dobbiamo avere la forza di trasformare questa rabbia in energia positiva". Così il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, ospite della trasmissione Mi manda Rai Tre.

"Dobbiamo avere la fiducia di ripartire e per farlo serve la benzina, che sono i soldi - osserva il governatore -. E' il motivo per cui abbiamo stanziato 88 milioni di euro con accredito diretto a tutti parrucchieri, estetisti, bar, ristoranti, senza nessun tipo di burocrazia. Non ha senso che oggi un imprenditore ci dimostri di aver avuto delle perdite. E' evidente che le ha avute. Per noi oggi più che mai la garanzia sono gli imprenditori, la loro voglia e la loro capacità di ripartire".

"I contagi in Piemonte arrivano dalla Lombardia e questo ha inciso a livello geografico, tant'è vero che le province più colpite sono proprio quelle più vicine al Piemonte e a livello temporale, nel senso che rispetto alla Lombardia abbiamo qualche giorno di ritardo". Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio torna così sull'emergenza coronavirus.

Proprio alla luce della situazione dei contagi, il Piemonte ha scelto "di ripartire, ma con maggiore cautela ed attenzione". Ecco perché rispetto ad altri territori "sono state adottate misure diversificate, come ad esempio quella di ritardare la partenza dei take away a Torino o mantenere un maggiore rigore sui mercati".

La Regione ha inoltre attivato "un monitoraggio territoriale sanitario e uno istituzionale, con prefetti, presidenti di provincia e sindaci, per dire appunto sì alla ripartenza, ma con prudenza".

Redazione


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