La Città di Asti, prima in Piemonte, è entrata a far parte della rete delle “Città del Sollievo”. Anche se non si potrà svolgere la prevista cerimonia di consegna della ‘targa’ per via delle norme di contenimento del Covid, la “Fondazione Gigi Ghirotti Onuls” ha voluto ugualmente insignire Asti.
Nelle motivazioni espresse dalla Fondazione si cita l’attenta opera di sensibilizzazione con le attività delle diverse associazioni del territorio, e delle preziose attività svolte da medici, infermieri e personale sanitario dell’ospedale Cardinal Massaia in ambito delle terapie del dolore.
La cerimonia, in programma sabato presso l’Aula Magna dell’Uniastiss, sarebbe stata anche l’occasione per un convegno celebrativo nel centenario della nascita di Gigi Ghirotti, scrittore, giornalista del quotidiano "La Stampa", che commosse l'opinione pubblica nazionale con le sue undici inchieste giornalistiche e due programmi televisivi in onda nel 1973 e '74 da inviato speciale, suo malgrado, nel tunnel della malattia della ospedalizzazione, come egli stesso si definì.
Un viaggio all’interno del sistema sanitario che mantiene a distanza di più di quarant’anni un suo intatto valore documentario. Il viaggio dell’anima che egli fece in quella fase, l’ultima fase della sua vita, ricca di stimoli vitali, parla a tutti gli uomini di ogni tempo. Un uomo giusto, che con la sua umiltà di cronista e la concretezza montanara del suo lavoro, incise, là dove si decide la vita del singolo che è la vita di tutti.
Ma anche un maestro di giornalismo che con la sua testimonianza ed il suo esemplare impegno, altamente civile, con le sue inchieste a favore del miglioramento della qualità di vita della persona malata, pose dinnanzi all’opinione pubblica nazionale, prima di ogni altro, il problema umano del malato che in tanti ospedali egli aveva visto indifeso, solo, trattato senza dignità.
Invocava una "medicina dal volto umano" e molta strada da allora si è percorsa nel processo di umanizzazione nell’assistenza sanitaria che ha compiuto in questi ultimi quarant’anni importanti passi in avanti e con esso la “cultura del sollievo”, che è parte imprescindibile della cultura medica e più in generale della cultura della società tutta.
Al termine del periodo di emergenza, le parti si incontreranno per la cerimonia di consegna ufficiale della targa.