"Il lavoro è un bene di prima necessità".
Con questo slogan tanto semplice quanto dannatamente veritiero, gli ambulanti astigiani questa mattina sono scesi in piazza Libertà, contro l'ultimo dpcm.
I chiarimenti ministeriali degli ultimi giorni, infatti, hanno ridotto i banchi di mercati al solo settore agroalimentare, costringendo tantissimi ambulanti alla pausa forzata.
Una decisione che ha suscitato un forte malcontento, soprattutto alla luce del fatto che i mercati si svolgono da sempre all'aria aperta, che, come è noto, ridurrebbe il rischio di contagio.
Il sostegno dell'Amministrazione
La manifestazione si è svolta in sicurezza e ha visto la partecipazione di diversi esponenti dell'Amministrazione comunale, tra cui il sindaco Maurizio Rasero e l'assessore al Commercio e vicesindaco, Marcello Coppo.
Già nella diretta Facebook di mercoledì il sindaco Rasero aveva annunciato di voler sostenere concretamente il presidio.
"Ho fatto anche io l'ambulante e sono vicino a questa categoria", aveva detto.
"Lavoriamo all'aperto!"
"Chiediamo il perché di questa situazione. Operiamo all'aperto e non abbiamo nessun problema di assembramento. Siamo riusciti a organizzare un mercato sicuro, ma ci hanno bloccati", commenta Corrado Gallo, portavoce del Mercato Unificato di Asti.
La manifestazione degli ambulanti contro il dpcm si è svolta contemporaneamente anche ad Alba e domani toccherà Torino.
Le proposte dell'assessore Coppo
"Ci sono grandi incongruenze nell'ultimo dpcm. Gli acquisti all'aperto sono i più sicuri. La provincia di Asti non è quella con la situazione più critica. Probabilmente se le norme fossero decise su base provinciale e non su base regionale, ci sarebbero meno disagi", è il commento dell'assessore comunale al Commercio, Coppo.
Non si tratta, pertanto, di una presa di posizione rabbiosa e violenta, quanto piuttosto di una richiesta di attenzione nobile e giustificata, figlia dell'incertezza e dei tempi bui in cui viviamo.
I manifestanti lamentano una vera discriminazione, che nell'ultimo periodo sarebbe stata fatta tra esercizi.
Vedere Asti spenta e tetra fa male. Fa male a tutti
"Queste decisioni fanno male al tessuto commerciale, ma anche alla città. Vedere Asti il sabato mattina così spenta, tetra e insicura fa male", hanno gridato al megafono i manifestanti.
Non resta, allora, che attendere le ultime disposizioni nazionali e sperare che ci sia davvero quella tutela di cui tanto si è parlato e si è scritto, ma poco si è vista applicata alla vera quotidianità.