Nel mese di novembre la Conferenza territoriale per il dimensionamento scolastico aveva dato il via libera al corso di studio in Trasporti e Logistica al Giobert di Asti.
Focus della formazione sarà creare nuove figure professionali per il nostro territorio. Protagonista in questo senso sarà il Terzo Valico.
I ragazzi, quindi, saranno in grado di organizzare e seguire le varie fasi dello spostamento merci. Si studierà informatica, economia aziendale, conduzione e manutenzione dei grandi mezzi.
A questo proposito il consigliere provinciale Andrea Giroldo, al termine dell'assemblea, aveva dichiarato: "La proposta per l’attivazione del corso di trasporti e logistica al Giobert risponde all’esigenza di nuove professionalità nel settore sul nostro territorio: il Terzo Valico farà infatti della nostra Provincia il retroporto di Genova e Savona”.
Non tutti, però, ritengono valido il progetto. Il Collettivo studentesco Terzo Intermezzo di Asti, infatti, tramite una nota ufficiale, ha deciso di prendere posizione in merito.
Il Collettivo studentesco Terzo Intermezzo Asti
In questi mesi ci siamo resi conto più che mai della drastica situazione in cui si trova la scuola nel nostro paese; la pandemia ha messo in luce la grandi falde del sistema scolastico e nel momento in cui si sarebbe dovuto investire sulla scuola e sulla sanità, per garantire la sicurezza di studenti e cittadini, non si è fatto altro che continuare a spostare la priorità sul privato, mandando enormi finanziamenti su scuole e cliniche private, smantellando pian piano gli ospedali e chiudendo sempre più in fretta gli istituti scolastici.
Questa è la situazione in cui ci siamo trovati noi studenti a poco più di un mese dall’inizio dell’anno scolastico: un ritorno alla didattica a distanza, con una situazione sanitaria disastrosa e un paese messo in ginocchio e costretto a una seconda fase di chiusura.
Per tutta l’Italia sono esplose proteste e rivolte, molte delle quali gridavano e denunciavano la tremenda malgestione della pandemia: i soldi per la sanità non si sono trovati, ma per continuare le grandi opere e regalare soldi alle mafie non si è mai perso un minuto.
Troviamo sconcertante, quindi, che nel nostro istituto tecnico astigiano (I.I.S. Giobert), in tempo di coronavirus e lockdown, in una situazione emergenziale nella quale la nostra istruzione sta vivendo un momento critico, gli studenti dell’istituto vengano formati e “preparati” in campo tecnico-aziendale sul modello di grande opera del Terzo Valico (progetto di traforo negli appennini tra Liguria e Piemonte per collegare le merci liguri direttamente nel territorio piemontese), una grande opera che possiamo definire inutile e dannosa, vista la presenza di un già esistente traforo autostradale che potrebbe tranquillamente essere rinforzato.
Ribadiremo sempre che, dato che la scuola si deve impegnare a formare i giovani ad essere in primis cittadini e poi lavoratori, non abbia il minimo senso formare gli studenti in ambito aziendale su una grande opera, simbolo dello sperpero del denaro pubblico e immagine del collasso di scuola e sanità.
Ci opporremo sempre a questo modello scolastico, che vede nell’istruzione pubblica il migliore degli strumenti per finanziare i privati, la scuola che vogliamo non deve avere queste sfaccettature, deve essere pubblica, e in quanto pubblica non deve regalare soldi e risorse a grandi opere e grosse aziende: siamo studenti non clienti!