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Attualità | 17 marzo 2021, 16:06

Il PD chiede chiarezza sulla sottoscrizione del Fondo Alfieri da parte della Banca di Asti

Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma del circolo cittadino del Partito Democratico

Bandiere del Partito Democratico

La notizia della sottoscrizione da parte della nostra Cassa di Risparmio di Asti del Fondo di Investimento Alfieri ci lascia perplessi e ci spinge a porre alcune domande ai vertici della Banca: attraverso quale meccanismo è avvenuta la sottoscrizione dei 40 milioni di dotazione del fondo? Si tratta di liquidità o di cessione di crediti in blocco, e in questo secondo caso che tipo di crediti?

La Stampa cita come primo investimento l’acquisto di un immobile di pregio in riviera ligure e parla di future operazioni legate al recupero dell’ospedale San Lazzaro di Alba. Con dispiacere, da astigiani, rileviamo che la nostra Banca effettua operazioni immobiliari fuori Provincia e non faccia nessuna ipotesi di investimento sui numerosi immobili locali inutilizzati, come il vecchio Ospedale di Asti o la Palazzina Comando, notoriamente in attesa da anni di riqualificazione.

Ci piacerebbe avere una Banca che investa sullo sviluppo economico e industriale del territorio, anche attraverso strumenti finanziari alternativi, quali venture capital, fondi di investimento specializzati in start up innovative nel settore dell’ eno-meccanica, del riciclo, del turismo e dell’accoglienza.

Non mettiamo in dubbio la qualità del management cui riconosciamo la capacità di gestire con efficacia e profitto la Banca, ma ci domandiamo quali siano le strategie degli azionisti e del Presidente, e chiediamo con forza chiarezza e trasparenza.

Circolo PD ASTI

Comunicato stampa

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