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Agricoltura | 14 maggio 2021, 16:07

La CIA Asti lancia una mappatura dei terreni danneggiati dai cinghiali

Il presidente Durando: "Non vogliamo le elemosina, ma essere liberi di poter guadagnare con il nostro lavoro". L'iniziativa è aperta a tutti gli agricoltori, anche non associati

Cartello CIA campo danneggiato da cinghiali

Uno dei cartelli che verranno affissi nei campi danneggiati

Per gli agricoltori e le associazioni di categoria che li rappresentano la misura è davvero colma. Ci riferiamo all’annoso problema dei danni provocati da animali selvatici, il cui numero di esemplari è enormemente aumentato dall’inizio della pandemia, con particolare riguardo per i cinghiali.

La tematica è stata toccata nel corso di una conferenza stampa che la CIA di Asti ha organizzato in località Valleversa, di fronte ad un terreno, di proprietà di un associato, devastato dal passaggio degli ungulati (“Quella che vedete – ha amaramente commentato indicando delle foglie che spuntano dal terreno – è erbaccia, non una nuova semina”)

“Riteniamo che i dati regionali sui danni provocati dai cinghiali siano ampiamente sottostimati – ha esordito Alessandro Durando, presidente della CIA Asti – pertanto abbiamo deciso di effettuare una mappatura provinciale dei terreni danneggiati con il supporto degli agricoltori”. Che, anche nel caso non siano associato CIA, potranno recarsi presso la sede dell’associazione per ritirare moduli da compilare per contribuire a tracciare una mappa estremamente precisa dei danneggiamenti.

“Non dimentichiamo – ha proseguito Durando – che qui siamo vicini alla tangenziale, che i cinghiali che hanno devastato questo campo hanno certamente attraversato, fortunatamente quando non stava passando nessuno, però i danni a cose e persone sono sempre più frequenti”. Come confermato anche da una rappresentante dell’agenzia astigiana di Unipol, secondo cui nel periodo del lockdown, a fronte di un drastico calo dei sinistri stradali, sono raddoppiati gli urti con animali selvatici.

“Qui non è questione di risarcimenti: non vogliamo vivere di elemosina – ha aggiunto ancora Durando – Vogliamo semplicemente essere liberi di guadagnare con il frutto del nostro lavoro, pertanto chiediamo al più presto una drastica riduzione della presenza di cinghiali. E’ necessario che tutti insieme si percorra una strada che porti, finalmente, a dei risultati tangibili”. L’esasperazione della categoria è tale che, come ha annunciato il presidente Durando: “Segnaleremo gli episodi di danneggiamenti a Carabinieri e Polizia Stradale, sia perché siamo di fronte alla deturpazione di proprietà private e sia perché, come già detto, i cinghiali rappresentano un serio pericolo anche per mezzi e persone”.

“Quello che ci troviamo ad affrontare è un problema serio e molto grave, che interessa tutte le province della regione – ha aggiunto Gabriele Carenini, presidente regionale CIA –, ormai siamo a un punto di non ritorno, una situazione simile non è accettabile in un Paese civile”. “Se i cinghiali anziché devastare campi girassero per gli scaffali dei supermercati che succederebbe? - ha provocatoriamente chiesto Carenini – Di certo ci sarebbe un immediato e pronto intervento. Non si tiene conto che coltivare questi terreni è per noi lavoro e fonte di reddito e pertanto meritiamo più rispetto”.

“E’ una cosa vergognosa – ha rincarato il proprietario del terreno danneggiato – non è possibile lavorare per così tante ore e poi vedere tutto devastato, nel giro di una o due notti, dai cinghiali. Io ho pagato per comprare questo terreno e se la fauna selvatica è di proprietà regionale, la Regione se ne deve fare carico. Così come i cacciatori, ai quali interessa soltanto cacciare i maschi adulti lasciando femmine e piccoli indisturbati di far danni e proliferare ancora”.

In ultimo, ma non certo per importanza, vi è l’aspetto sanitario e inerente la filiera agricola che, come ha sottolineato Biagio Carillo – ex comandante dei Nas di Alessandria e Asti, ora consulente CIA –, sta al cuore a tutti e deve essere garantito. Pertanto – fin da subito con l’inizio della mappatura e l’affissione di cartelli nei campi danneggiati, successivamente con l’apporto del proprio sito internet e dei social – la CIA avvierà una campagna finalizzata al contempo a definire la reale portata del problema e a sensibilizzare l’opinione pubblica su una tematica che diventa di giorno in giorno sempre più esplosiva.

Gabriele Massaro

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