Nonostante le incombenze e le limitazioni conseguenti la pandemia, i tecnici della Provincia di Asti hanno proseguito l’attività di censimento e ispezione dei ponti posti lungo la rete stradale di competenza dell’Ente, estesa per circa 1.200 chilometri.
Più dettagliatamente, il progetto “Ponti Sicuri”, finanziato con parte degli introiti incassati dall'installazione degli autovelox, è finalizzato a determinare in maniera oggettiva lo stato dei manufatti, definire quali opere necessitano di intervento e su quali concentrare le risorse a disposizione dell'Ente o richiedere gli opportuni finanziamenti.
Esempi di queste attività sono i sopralluoghi effettuati sui ponti di Rocchetta Tanaro e San Martino Alfieri sul fiume Tanaro, quelli di Incisa Scapaccino e Castelnuovo Belbo sul fiume Belbo, nonché i sovrappassi a Valfenera e Villafranca d'Asti oggetto di progettazione e di esecuzione nei prossimi mesi.
In particolare, nell'ambito dei controlli effettuati nei giorni scorsi, i tecnici hanno evidenziato un "avanzato stato di degrado" per i ponti sul Rio Crosa (S.P. 71) e sul Rio Valmaggiore (lungo la S.P. 19 "Villanova - Govone", in prossimità dell'impianto GAIA") ricadenti - rispettivamente - nei territori comunali di Ferrere e San Damiano d'Asti.
Il Servizio Viabilità della Provincia di Asti già lunedì ha già provveduto ad emettere un'ordinanza di limitazione al traffico per i veicoli aventi massa superiore alle 3,5 tonnellate. È altresì intenzione dell'ente provinciale realizzare nelle prossime settimane, previo benestare dei rispettivi proprietari dei terreni adiacenti, un passaggio provvisorio a fianco dell'attuale ponte sul Rio Valmaggiore, in attesa del suo completo e necessario rifacimento.
Situazioni delicate, che necessitano di tempestivi interventi, come precisato dal presidente della Provincia di Asti, Paolo Lanfranco: “Siamo consapevoli che questi provvedimenti creeranno situazioni di temporaneo disagio, soprattutto lungo l'importante arteria di collegamento rappresentata dalla S.P. 19, ma su argomenti cruciali come la sicurezza stradale non possiamo permetterci alcuna esitazione. Questi sono gli atti concreti di un'amministrazione attenta alla tutela del proprio territorio e l'incolumità dei cittadini. La manutenzione delle infrastrutture si fa con meno parole e più fatti: lo ricordo soprattutto a chi, dopo il cordoglio per il crollo del ponte Morandi, a Genova, se n'è già colpevolmente dimenticato”.