Quando gli abitanti di un posto sono geneticamente intrisi di storia, atteggiamenti comuni, quotidianità e tradizioni, fino a costruirne carattere distintivo, non possono che sentirsi comunità.
La consapevolezza di appartenere a luoghi unici e di essere i veri detentori di un patrimonio importante, sono gli elementi che ci rendono Comunità. Patrimonio basato su diversità e ricchezze da valorizzare e tutelare per le le future generazioni. Patrimonio naturale e culturale, materiale e immateriale, di cui è sempre più importante alimentarne il valore per proiettarsi meglio nel futuro.
Nonostante tutto questo, presa dal correre delle cose, da valori nuovi e non sempre condivisibili, la nostra Comunità rischiava di perdere colpi, con la conseguente necessità di ritrovarsi. Ritrovarsi sul rispetto dello stato di diritto, che costituisce il nostro patrimonio comune, ritrovarsi nella partecipazione e nella forza di un nome. Ritrovarsi nell’Astesana.
Un bell’aiuto è arrivato nel settembre scorso dalla sottoscrizione da parte dell’Italia della Convenzione di Faro, illuminato e rivoluzionario testo legislativo sui grandi temi che girano attorno al concetto di patrimonio culturale. Solo dopo un mese, qualcosa si è risvegliato anche dalle nostre parti con la nascita della prima Comunità Patrimoniale del Piemonte: Faro Astesana.
Un’associazione che ha iniziato, da subito, a promuovere il ritrovarsi e che venerdì prossimo si ritrova, finalmente in presenza, per presentarsi ufficialmente nelle sue due componenti associative, direttivo e soci. La scelta del dove è chiaro segnale del cercare comunità dove si crea cultura, dove il patrimonio culturale di un territorio è cosa comune. Nulla di meglio che la sede del Polo Universitario Uni-Astiss.
L'appuntamento del 9 luglio non sarà solo momento di coinvolgimento dei tanti soci, per moltiplicare racconti e attività, ma anche importante occasione di incontro e confronto con amministratori pubblici e stakeholder locali, occasione per continuare a ritrovarsi.