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Sport | 12 ottobre 2021, 19:20

Alassio, celebrato il convegno “Lo sport: un mare di donne”

Ma sono ancora troppo poche le donne nello sport, a tutti i livelli. Solo l’8% di vie e strade italiane, perdipiù, è intitolato ad una donna “non comune”

Alassio, celebrato il convegno “Lo sport: un mare di donne”

Si è da poco concluso all’auditorium “Don Bosco” di Alassio il convegno “Lo sport: un mare di donne” promosso dal Colba del presidente Carlo Bresciano (nella foto con Martina Caironi) a completamento degli eventi leganti al Campionato Mondiale di bocce femminile che la città del celeberrimo “muretto” ospiterà sino a sabato 16 ottobre prossimo.

Dopo gli indirizzi di saluto (unanimi nel rendere merito all’organizzazione del Colba) di Marco Giunio De Sanctis, presidente della Federazione Italiana Bocce, di Roberta Zucchinetti, velista e presidente del consiglio comunale di Alassio con delega allo sport, di Ivo Ferriani, membro esecutivo del CIO, di Silvia Salis, ex lanciatrice del martello e vicepresidente vicario del CONI (che ha celebrato il ruolo dell’allenatore).

Poi la relazione di Franco Ascani, presidente FICTS, che ha prima introdotto un filmato del fratelli Lumiere dedicato ad un “concours de boule” d’altri tempi e poi compiuto un lungo excursus sulle donne nello sport e nei film a tema sportivo, partendo dalla prima Olimpiade che vide la partecipazione di una sola atleta donna, una spartana.

Ed infine il momento clou con le testimonianze del giornalista e scrittore Salvatore Giannella e - soprattutto - della medaglia d’argento sui 100 metri piani T63 (un podio magicamente tutto Azzurro) e nel salto in lungo T63 ai recenti Giochi Paralimpici di Tokyo, la pluricampionessa Martina Caironi che nel 2017 subì la parziale amputazione della gamba sinistra dopo un devastante incidente in moto. Martina ha più volte raccontato come un suo grande modello fosse stato Oscar Pistorius, visto per la prima volta ad un convegno, e subito diventato un punto di riferimento della sua vita dopo l'incidente. È stato grazie a questo incontro, a questa fonte di ispirazione che Martina ha iniziato a reinventarsi e ad allenarsi per competere nell'atletica paralimpica.

Martina Caironi: “Ho visto negli anni crescere la considerazione e la valorizzazione del paralimpico grazie al nostro presidente Pancani. Io stessa ho capito quanto paghi la perseveranza in un qualcosa in cui si crede. Essere atleta paralimpica sia di sprone a quanti sono in difficoltà, dia loro la forza di combattere le battaglie della quotidianità, come quelle cui ci costringono ad affrontare le ancora troppe barriere architettoniche”.

Una storia di sport e di eccezionale forza di volontà davvero emozionante la sua, che ha fatto breccia in una giornata di sport, anche grazie a lei, ritrovatasi così con indosso l’etichetta di “memorabile”.

Walter Alberto

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