“Il cardo è il più duro e aspro e insocievole fiore. Sorge di solito al bando di altre piante e biade, solitario, sull’orlo di una maggese fra spighe, […], ornato soltanto, verso la metà, d’un paio di foglie dure, a sventola, che in cima ha un pugno di spine e si chiama cardo. Eppure a me è piaciuto… Chi m’insegnò ad amare il cardo fu un contadino”.
A scriverlo Bonaventura Tecchi scrittore, letterato e accademico italiano nato a fine del 1800 e spiega bene il legame stretto tra il cardo e il 'cardarolo', il contadino che gli dedica cure e attenzione per portarlo sulla tavola da ottobre a febbraio , facendolo diventare 'gobbo', grazie a una particolare tecnica di coltivazione.
Figlio della Valle Belbo, nasce nei terreni sabbiosi tra Nizza Monferrato, Incisa Scapaccino e Castelnuovo Belbo.
Non si irrigano, non si concimano e non si trattano. A settembre, quando sono già alti e rigogliosi, sono piegati e ricoperti di terra. È qui che, tentando di liberarsi per ritrovare la luce, si gonfiano e si incurvano trasformandosi in cardi gobbi; è qui che le coste perdono ogni traccia di clorofilla, diventando bianchissime e tenere. Dopo un mese l’imbianchimento è compiuto: si dissotterrano i cardi, si eliminano le foglie esterne e le coste rovinate con la purinetta (una roncola lunga e sottile) e si tiene il cuore. Basta risciacquarli con un po’ d’acqua e sono pronti: straordinariamente croccanti e dolci. [Fonte Slow Food di cui il cardo è Presidio].
A Nizza Monferrato esiste anche una Confraternita della bagna cauda e del cardo gobbo.
Delizioso con la bagna cauda, si presta a diverse preparazioni e semplicemente lessato e condito è buonissimo.
Non solo. Dal punto di vista della salute, il cardo ha diverse proprietà: ottimo per il fegato, abbassa il colesterolo e la glicemia. Un etto di cardo fornisce circa 8-10 calorie e una buona dose di fibra vegetale (1,5 grammi) oltre a una discreta dose di zuccheri complessi e proteine vegetali. Fra le vitamine ci sono quelle del gruppo B2, che sono protettive del sistema nervoso centrale.