Quando siamo ormai giunti ad una decina di giorni dall’apertura delle urne, proseguono gli appuntamenti politici di presentazione delle liste. Questa mattina, in particolare, la Sala Platone del Municipio di Asti ha visto protagonista il Movimento 5 Stelle.
L’onore e l’onere di fare da ‘padrone di casa’ è spettato al consigliere comunale e già candidato sindaco M5S Massimo Cerruti, che ha presentato gli altri candidati presenti, ovvero la tortonese Antonella Scagnetti (candidata all’uninominale nel collegio di Alessandria e nel proporzionale nel collegio che comprende anche Asti), la Senatrice Susy Matrisciano (candidata nell’uninominale per il Senato e già portavoce M5S anche per Asti e Astigiano) e il novarese Luca Zacchero (candidato al Senato nell’uninominale nel suo collegio territoriale e al proporzionale nella lista che comprende tutte le province piemontesi con l’eccezione di quella di Torino)
“La nostra lista è stata formata con criteri differenti da quelle degli altri partiti – ha esordito Cerruti – requisiti stringenti di ordine morale, affidabilità e onestà. Prima di partecipare alle ‘parlamentarie’ abbiamo dovuto consegnare una documentazione attentamente vagliata e successivamente tutti i nomi emersi dalla consultazione con la base sono stati valutati e avallati dal presidente Conte”.
Di base - tolta la vidimazione da parte di Conte, all’epoca non ancora leader del Movimento – il medesimo iter delle precedenti legislative che hanno portato, anche nell’Astigiano, all’elezione di un deputato che è poi stato espulso dopo varie vicissitudini. Un problema, che, stando a Cerruti, questa volta non si riproporrà: “Siamo una forza politica relativamente giovane, rispetto ad altre, quindi ci stava che ci fosse qualcosa da ottimizzare. Fare il portavoce del M5S è difficile, ma la differenza è che a questo giro abbiamo potuto beneficiare dell’esperienza passata e fare una selezione più accurata. Io ho fatto per 6 anni consigliere, senza cedimenti e momenti di disorientamento. Comunque, anche per tramite delle espulsioni e della scissione, il Movimento si è depurato di coloro che non erano sufficientemente convinti nel portare avanti i nostri ideali”
“Un’altra nostra diversità – ha proseguito Cerruti – è data dalla regola del doppio mandato, per evitare ingessamenti e aprire spazi a nuove classi dirigenti, oltre al taglio dello stipendio con restituzione di una parte, considerevole, alla collettività”.
“Stiamo parlando di persone che si candidano a un Parlamento che sarà completamente rinnovato”, ha aggiunto la Senatrice Matrisciano. Rimarcando quanto fatto dal Movimento nel corso della legislatura: “Chi ci accusa di non aver aperto la scatoletta di tonno (metafora usata da Beppe Grillo per rimarcare la diversità del Movimento rispetto alla ‘vecchia’ politica, ndr.) mente, perché l’abbiamo aperta riducendo il numero di parlamentari. Ogni eletto rappresenterà un territorio molto ampio, per cui sarà necessario fare un grande gioco di squadra, ma non sarà un problema perché già attualmente i nostri attivisti e i nostri consiglieri comunali sono imprescindibili ‘sentinelle’ sul territorio e ci segnalano prontamente le difficoltà”.
Concetto rimarcato anche da Zacchero, capo progetto in ambito infrastrutturale e IT per una multinazionale delle telecomunicazioni, che, anche sulla base del proprio know-how personale, ha sottolineato come “oggi disponiamo di strumenti che ci consentono di confrontarci a distanza, la rete di attivisti si è arricchita di consiglieri comunali che hanno fatto da collante tra i parlamentari, consiglieri regionali e territorio. Non abbiamo mai avuto problemi nel dialogare: il concetto di comunità politica è alla base del Movimento che si fonda appunto sui principi base di questa comunità”.
E’ comunque innegabile che la scissione che ha portato all’addio di un uomo simbolo del ‘primo Movimento’ come Luigi Di Maio e le molte problematiche che i pentastellati hanno dovuto affrontare nel corso della legislatura abbiano lasciato un segno. Ancora la Senatrice Matrisciano: “La scissione è stata un’esperienza dolorosa per chi ha condiviso determinate battaglie, ma è nell’ordine delle cose, ciascuno fa le proprie scelte in autonomia. Per certo oggi il movimento si è ricompattato intorno al suo leader, Giuseppe Conte, e disponiamo di una struttura ben definitiva, con comitati presenti sui territori. In quanto al Conte 2, il governo con il PD ha portato a importanti risultati, con una serie di misure approvate. E’ stata una scelta del Partito Democratico staccare la spina da una forza politica che, oggi, rappresenta la vera agenda sociale e ha attenzione verso i temi progressisti”.
“Abbiamo realizzato l’80% degli obiettivi indicati in campagna elettorale, pur dovendo farlo nel pieno di una pandemia – ha aggiunto Cerruti – Se sarò eletto, mi batterò come un leone su aspetti importanti per Asti e l’Astigiano quali la salute, con riferimento all’ospedale cittadino e al Pronto Soccorso, e le infrastrutture. Consentitemi, perciò, di fare un appello al voto utile, ragionato: una serie di circostanze hanno fatto si che io sia l’unico, tra i candidati non di destra, con possibilità di venire eletto. Per cui, se qualcuno di sinistra o di animo ecologista si riconosce in determinate battaglie, continui a farle ma sappia che il mio è l’unico nome di candidato locale non di destra che ha la possibilità di portare le loro esigenze in Parlamento”.
Infine una curiosità: era presente in sala anche Mario Malandrone, consigliere comunale della lista Ambiente Asti e neo consigliere provinciale, che a margine dell'incontro, parlando con i giornalisti, ha voluto rimarcare la stima nei confronti del collega Cerruti, cementata da cinque anni all'opposizione in consiglio comunale.