Fimaa Asti - Federazione italiana mediatori agenti d’affari, aderente a Confcommercio-Imprese per l’Italia - la più numerosa e rappresentativa associazione degli agenti immobiliari e dei mediatori creditizi , torna sull’argomento per fare chiarezza sulla comunicazione effettuata a mezzo stampa da un’altra associazione di categoria , riguardante la procedura di infrazione n.2175 aperta dalla Commissione Europea nei confronti del nostro Paese nel 2018.
Risulta in maniera inequivoca, dalla lettera della Commissione Europea , che è possibile consultare a questo link: https://tinyurl.com/yckaud6y , che Fimaa ha richiesto di poter avere i documenti relativi alla procedura di infrazione 2018/2175 sulla “Non conformità di alcune disposizioni nazionali con la Direttiva Qualifiche Professionali 2005/36/CE come modificata dalla Direttiva 2013/55/UE in Italia primo lotto” e in particolare ha richiesto “le informazioni in base alle quali la Commissione europea ha deciso di chiudere il caso”.
Commissione Europea , che ha chiuso il caso il 20 giugno 2022 , basandosi sulla legislazione italiana vigente in quel momento . (v. Legge Europea 2019-2020)
Le decisioni della Commissione, infatti, non possono che basarsi sugli atti ufficiali (v.leggi) dello Stato membro e non su proposte di legge o su denunce di soggetti privati
Il 20 giugno 2022 , la Commissione Europea ha definito la predetta procedura d’infrazione, disponendone la chiusura.
Il 29 settembre 2022 , il “dispositivo” , unitamente ad altri , è stato comunicato dalla Commissione Europea allo Stato Italiano.
E’ chiaro che debba essere distinta la data in cui viene data comunicazione , da quella che da efficacia alla “decisione” assunta , cosi come appare logico ritenere che la decisione di “chiusura di una procedura di infrazione pendente da oltre 4 anni” non sarebbe potuta intervenire a distanza di solo un mese dall’entrata in vigore, il 27.8.22, della ulteriore riforma portata dalla legge 5.8.2022 n.118 - DDL Concorrenza 2021.
Una riforma che è senza dubbio la peggiore della storia che abbia interessato la categoria degli agenti immobiliari , ledendone l’identità professionale, la reputazione e la uniformità , laddove ha introdotto la possibilità per una diversa figura imprenditoriale, quella del mediatore creditizio, di poter esercitare, come attività accessoria, anche quella di agente immobiliare.
Di fatto la società di mediazione creditizia potrà fatturare anche una provvigione immobiliare, diversamente all’agente immobiliare, che non potrà mai fatturare una provvigione creditizia. Facendo venir meno l’indipendenza, la professionalità e la competenza , che da sempre contraddistinguono ed appartengono agli agenti immobiliari.Fimaa Italia si batterà per la modifica di questa “sconsiderata riforma” che va nell’interesse esclusivo di poche società di mediazione creditizia e , siccome l’associazione di categoria che rivendica la paternità di questa riforma è proprietaria al 100% di una di queste società di mediazione creditizia , la buona fede in questo caso non è presunta.
Enrico Fenoglio, Presidente della Fimaa Prov.le Asti , nonché consigliere Nazionale, rimarca il fatto che “una Federazione di categoria riconosciuta , si sia resa ulteriormente riconoscibile tramite affermazioni che andavano perlomeno verificate e che avrebbero dovuto basarsi su dati oggettivi , come quelli correttamente valutati dalla Commissione Europea a cui va dato atto e merito di avere accolto di fatto quello che Fimaa ha da sempre sostenuto” e confermando quanto già sottolineato dal Presidente Nazionale Fimaa Santino Taverna “preoccupato da una “riforma” introdotta dal Decreto concorrenza , che non so se sia la peggiore , ma è certamente catalogabile tra le più sconsiderate e va ad esclusivo vantaggio di “poche” società creditizie , disconoscendo fattori come la professionalità , la competenza e laconsulenza che da sempre contraddistinguono l’operato degli agenti immobiliari”.
Claudio Bruno, Direttore della Confcommercio di Asti sottolinea “è innanzitutto doveroso puntualizzare che la ns Federazione , con i suoi più di 13 mila soci è la più rappresentativa a livello nazionale ; credo che vada anche detto che Fimaa ha , sin dalla fine del 2021 , sempre sostenuto l’emendamento sulla “incompatibilità” , a garanzia del rispetto dei ruoli e la separazione delle rispettive carriere professionali , consapevole delle possibili conseguenze che si sarebbero potute originare : “turbativa di mercato” e “concorrenza sleale” a discapito delle migliaia di piccole agenzie immobiliari , a favore invece di poche agenzie di mediazione creditizia” ; è una “situazione pericolosa” che stiamo purtroppo già vivendo con i “negozi di vicinato” , per questo sono certo – conclude Claudio Bruno – che la Fimaa farà di tutto per evitare che ciò possa accadere” .