Sto scrivendo questo articolo perché non vorrei che qualche domenica fa, tra mercatini di Natale, bagne caude e il Papa che azzarda frasi piemontesi, vi foste persi una cosina.
Avete presente quel cortiletto interno in Corso Alfieri, vicino al teatro? Sì, quello dove ci sono EHY! e ANIMA.
Provate a passare. Troverete una porta bordeaux che dice “aprimi”, vedrete una luce calda e soffusa e, sotto la volta in mattoni, una targhetta “PICCOLA LIBRERIA INDIPENDENTE”.
Silvia Avallone quest’estate postò una foto della sua bimba che, con i piedini scalzi e nascosta tra i vestiti nell’armadio, leggeva assorta.
I bambini che leggono si creano un rifugio: immersi, ribelli, segreti.
Come me da piccola con i fortini di lenzuola e Geronimo Stilton.
Come Vittoria Dezzani che il suo cantuccio di libri, però, l’ha creato per davvero, lì in Corso Alfieri.
Curare le persone con qualche racconto era il sogno della piccola Vittoria che ormai è cresciuta, si è presa i mobili del Taste Vin, si è scelta un colore da dare alle pareti e ha aperto la sua piccola libreria. Vittoria dice che è fortunata ad aver avuto la possibilità di farlo, dice che ora ci sono in vendita le conserve e i prodottini in collaborazione con il Mazzetti ma che presto ci saranno anche le tisane per scaldarsi mentre si curiosa tra gli scaffali.
Queste “informazioni progettuali” le ho sbirciate dal suo profilo Instagram perché una volta entrata nella libreria sono rimasta talmente meravigliata da dimenticarmi di farle le domande per il mio articolo.
Vi potrei però dire che è una nicchia silenziosa di lucine e piantine, di pochi libri scelti con cura e avvolti da un bordeaux caldo completamente abbinato alla sua persona; eppure ancora non renderebbe l’idea: andate a curiosare!
Lei è dolce e sicura. Le ho detto che mi faceva strano chiedere consigli perché solitamente è il libro che mi chiama, o lo prendo online, o mi arrivano a casa, o devo presentarli e quindi sono “imposti”.
Ma questa volta, con il cuore in mano, mi sono fidata: «Ho bisogno di un libro che mi salvi dai libri»; ha annuito, ne ha presi un paio: «Poi fammi sapere!»
Mi sono sentita confortata come quando vai in farmacia, ti lamenti del dolore e ti porgono esattamente ciò che ti guarisce.
Solo che dalla farmacia esco ancora dolorante e invece dalla piccola libreria indipendente esco con una voglia incredibile di ritornare bambina e mettermi a leggere assorta e scalza nell’armadio.
Passeggiate tra le vie di Asti e rifugiatevi da Vittoria: scaldate lì la vostra anima!