Un 25 aprile partecipatissimo anche nell'Astigiano, che si è aperto, nel capoluogo, alle 8.30 con la celebrazione della Santa Messa al Sacrario dei Caduti per la Liberazione presso il Cimitero Cittadino di Viale Don Bianco, officiata dal vescovo di Asti monsignor Marco Prastaro. A seguire omaggio alla tomba del comandante partigiano Francesco Rosso “Perez”, primo Presidente dell’A.N.P.I. di Asti.
Al Bosco dei Partigiani, deposti dei fiori alla Stele in memoria della Resistenza e alle 10 altri fiori al Cippo dei partigiani nei giardini pubblici e poi il corteo che, da viale alla Vittoria, ha raggiunto piazza I Maggio,per poi ripartire verso piazza San Secondo.
Il presidente Anpi, Paolo Monticone ha ricordato che il 25 aprile è una festa di tutti e non divisiva. Maurizia Giavelli, vicepresidente: "Un periodo complicato con emozioni difficili, soprattutto tra i più fragili. Oggi viviamo lo smarrimento perché la guerra è tornata a insanguinare l'Europa e non possiamo non parlare oggi della guerra in Ucraina, quando si ricorda in questo giorno l'inizio della democrazia per il nostro paese."
Il sindaco, Maurizio Rasero: "Questa festa mi è stata tramandata in famiglia e mi coinvolge e ho chi ha combattuto per la libertà. Ho voluto indossare la fascia da presidente della Provincia per onorare tutto il territorio e quella medaglia che 26 anni fa ci è stata riconosciuta dall'allora presidente Scalfaro. Sbaglia chi, da seconda carica dello Stato, in questo giorno va in un paese estero. Ci sono strumentalizzazioni da tutte le parti e quelle non fanno bene e solo chi è ignorante mette in dubbio questo momento".
Cristina Gallerani (CGIL) ha letto una testimonianza storica di Olga Marchisio, sindacalista e operaia astigiana che ha partecipato agli scioperi del '43.
Alle 12, presso il Giardino Gilberto Barbero di strada Fortino angolo via Amico, un ulteriore momento di ricordo, a cura dell’Associazione Italia Israele e dell’Associazione Europa Duemila. Deposta una corona d’alloro al cippo in memoria di Gilberto Barbero, presidente provinciale del CLN. Intervento del professor Claudio Vercelli sul tema “Il ruolo della Brigata Ebraica nella Liberazione dell’Italia” e in chiusura spazio per due importanti testimonianze. Quella di una cittadina ucraina, in merito alla guerra in corso nel suo Paese, e quella di una cittadina ebrea iraniana sulla resistenza del suo popolo al regime degli ayatollah.
Sono seguite le commosse testimonianze di una cittadina ucraina residente ad Asti e di una cittadina iraniana di origine ebraica residente a Torino; la prima, da oltre un anno impegnata in attività di supporto ai suoi concittadini rifugiatisi nella nostra provincia, ha sottolineato l’importanza di continuare a sostenere l’Ucraina anche con le armi perché “la sua sconfitta da parte della Russia – ha detto – rappresenterebbe la sconfitta dei nostri valori di libertà e democrazia”; la seconda, fondatrice di un’associazione per l’assistenza alle vittime della violenza politica, ha ricordato come nell’Iran degli aiatollah le donne vengano ammazzate se non indossano correttamente il velo islamico ma la Resistenza di una parte crescente della popolazione faccia sperare in un prossimo crollo della dittatura islamista; “occorre però che l’Occidente – ha affermato – isoli quel regime oscurantista e terroristico”.
A conclusione della manifestazione, prima delle note di “Bella ciao” in lingua persiana, il presidente dell’Associazione Italia Israele, Luigi Florio, ha ricordato “l’importanza di dare voce alle Resistenze dei giorni nostri per meglio comprendere l’importanza della Resistenza italiana che portò alla caduta del fascismo e alla rinascita della democrazia”. All’iniziativa hanno presenziato, tra gli altri, la presidente dell’Agenzia Ebraica italiana, Claudia Debenedetti, il deputato astigiano Marcello Coppo, il presidente provinciale dell’Ordine dei Medici, Claudio Lucia e il presidente provinciale del Movimento Federalista Europeo, Davide Arri.
Nizza Monferrato
Questa mattina a Nizza Monferrato, posa della corona di alloro al Monumento dei Caduti in piazza Martiri di Alessandria e deposizione di corone alle lapidi presenti in Città e nel cimitero cittadino. Presenti tutto il Consiglio comunale adulti, ragazzi, la Giunta, autorità civili, militari e religiose.
Il sindaco Simone Nosenzo (con la fascia blu in rappresentanza della Provincia, con la fascia tricolore il vice, Pierpaolo Verri), ha detto: "È una festa che fa riflettere. Da molti contestata e molto discussa. Ma noi stiamo celebrando uomini e persone che hanno dato la vita per i nostri diritti. La città ha avuto un ruolo molto importante nel mosaico di guerra venendo insignita della medaglia d'argento al valor militare. Noto con grande piacere che i numeri aumentano di anno di anno. Chi ha forza di ripartire come noi non può non rifarlo partendo dalla propria storia. Non posso che chiedere un applauso per i sacrifici che la guerra ci ha preso. Viva l'Italia e buona festa della Liberazione".
I luoghi della memoria e della deposizione in Piazza Martiri di Alessandria, via Roma, stazione ferroviaria, piazza dal Pozzo, cimitero.
Canelli
A Canelli la commemorazione ufficiale in piazza della Repubblica, mentre nel pomeriggio, dalle 15, al Santuario dei Caffi di Cassinasco verrà reso omaggio al monumento ai Caduti del Cippo del Falchetto, nei luoghi delle lotte partigiane, con letture e canti. Quest’anno saranno presentate letture curate da Diego Ghilotti a partire dagli Appunti Partigiani di Beppe Fenoglio e dalle testimonianze dei partigiani canellesi riportate nella rivista “Canelli 10.000”.
Villafranca e Baldichieri
Quando la folla si è dispersa sono restate le parole di Piero Calamandrei: "La libertà è come l'aria".
Sotto al balcone di Baldichieri dove nel 1944 fu impiccato il partigiano Faustino Novara, la pronipote Barbara ha chiuso la cerimonia del 25 aprile ricordando: "Il nemico principale è oggi la mancanza di memoria". E davanti a un altro balcone, a Villafranca, dove la stessa sorte toccò a Luigi Capriolo, l'omaggio a chi ha sacrificato la vita per la libertà è venuto anche dalle note di Bella ciao e dell'Inno di Mameli suonate dalla Banda Municipale.
Due momenti intensi della stessa cerimonia, "I balconi della memoria", promossa questa mattina dalle Amministrazioni Comunali per la Festa della Liberazione.
Anna Macchia, primo cittadino a Villafranca, ha letto sotto al balcone la ricostruzione storica dell'impiccagione di Luigi Capriolo seguita dall'assessore Delfina Noto sulla tragica morte di Faustino Novara. "Oggi a Villafranca e Baldichieri riviviamo una pagina di storia che abbiamo in comune" ha ricordato Macchia lungo la statale per Torino su cui si affacciano le case dove persero la vita i ribelli.
Le stesse letture, poco dopo, sotto il balcone di Baldichieri affidate alle voci di Barbara Novara e Sara Arduino, consigliere comunale.
Cittadini, associazioni con gagliardetti e gonfaloni insieme alle autorità, senza retorica, per rinnovare il valore di una data importante sottolineata a Baldichieri dal sindaco Gianluca Forno citando Beppe Fenoglio: "Ragazzi, teniamo di vista la libertà".
Fiori alle lapidi dei partigiani e ai monumenti dei caduti.