“Lavorare stanca”, allora leggi | 15 luglio 2023, 10:00

Non giudicare le melanzane ripiene. Approfondire la Calabria e anche tutto il mondo

Nuova uscita per la rubrica "Lavorare stanca. Allora leggi"

Foto Letture

Foto Letture

I miei nonni sono calabresi.

Ogni estate scendo giù. 

Per comodità o per abitudine, ogni anno, scendiamo giù e per due settimane aderiamo a quella nostra casa della Pilinga. Casa, mare, supermercato, parenti, mare, casa. 

Per ventun’anni questa è stata per me la Calabria: i pipi chini di zia Franca, mio nonno che raccoglie i fichi la mattina, la Brasilena, il mio paese di sette case piene solo d’estate e tutte di miei cugini. 

L’anno scorso chissà perché ho iniziato a spiarla in modo diverso. 

Il paese, le genti che ci vivono, le culture. 

Tornata, scrissi: 

“In questa terra fiera ho visto uomini orgogliosi, impenetrabili e silenziosi appoggiare arrendevoli pezzi di vita ad un muro e lasciarli lì per sempre, ad arrugginire. 

In questa terra bruciata ho visto donne selvatiche, sfuggenti e viscerali addomesticate al consenso con un atavico velo di morte su occhi roventi.” 

Sento di voler scoprire meglio la mia terra, le mie radici, il mio sangue rovente.

E quindi quest’anno io e Luca ci andiamo in van, dormiamo nei boschi e sulle coste, e ce la giriamo tutta, e ascoltiamo in silenzio cos’ha da dirmi.  

Ma poi ho anche pensato: ci voglio andare preparata. Cavolo, lavoro in una libreria, fammi vedere quanti libri trovo sulla Calabria o ambientati in Calabria. 

Spoiler: nessuno. 

Mi pare che i calabresi non abbiano voglia di scrivere della Calabria. 

Sono riuscita però a recuperare la Lonely Planet così ci diamo un mezzo itinerario da seguire e poi quei peperoncini in copertina sono pazzeschi. Ho poi trovato un librone generico sul Mediterraneo che ho apprezzato molto per la complessità e completezza (l’Iperborea fa questa collana “THE PASSENGER” in cui raccoglie spunti e articolo mirati su un paese con immagini mozzafiato). Poi un libro vintage sull’olio, elemento fondamentale della cucina meridionale e fondamentale sicuramente per mia nonna che fa un sugo in cui pomodorini ci annegano. L’ulivo è fascinoso, verde al mattino e grigio al libeccio, con quei tronchi drammatici e le foglie argentate. Antico sapore. Poi una raccolta di racconti ambientati sull’Aspromonte di Alvaro, un po' troppo poetico per i miei gusti. Poi un saggio sul turismo calabro di Mauro Minervino e Marc Augé che sono due antropologi che mi piacciono assai. 

Vabbè, perché tutta sta manfrina?

Perché secondo me uno, se ha questa propensione alla curiosità, si deve un po' sforzare di farlo. 

Quando viaggio o vedo cose nuove, o incontro nuove persone, i miei occhi mi danno una visione troppo limitata, così come i miei sensi. Anzi ai miei sensi non frega nulla dei romanzi loro si accontenterebbero delle melanzane ripiene e delle frittelle di zucchina. I miei sensi impazziscono davanti alla lentezza e alla pigrizia calabra, fremono, valutano e giudicano. 

Ma io voglio scoprire il perché. 

Voglio andare lì e conoscere e portarmi a casa quanti più stimoli possibili e fare mie le loro abitudini e tenerne qualcuna e adattarla a me. 

A me piace leggere e leggo tanti libri ma che sia attraverso libri, film, canzoni, musei, persone: approfondite

Non fermatevi alla vostra percezione, non fatevela bastare senza indagarla perché di sicuro è alterata ed egocentrica e allora serve a poco viaggiare. 

A me piace andare lì e avere un tavolo vuoto su cui appoggiare man mano i pezzi. 

Mi piace andare lì ripulita, vuota, dammi tutto ciò che puoi, suggestionami, inglobami, mangiami e poi sputami fuori.

Prendete questo sole estivo e intanto chiedetevi perché le cose sono collocate lì dove sono collocate. 

Buona esplorazione!

Aurora Faletti

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Aurora Faletti

Coltivatrice di libri. Ho vent’anni e un progetto su Instagram che si chiama “Letture”. Nasce dal bisogno di un confronto e da un’ardente passione, sebbene appena germogliata, per i libri.
Il nome della rubrica, riprendendo la raccolta poetica di Cesare Pavese “Lavorare stanca”, è un invito (quasi sfacciato!) alla lettura. Allora facciamoci compagnia e passeggiamo tra i borghi astigiani guidati da loro: i libri. Partiamo, senza fretta e con meraviglia!

Seguitemi https://www.instagram.com/_letture_/

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